GRUPPO XXII.
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dall’art. 13 del R. Decrelo -1869, di conünuare il concorso dei suoi insegna-
menti alla R. Scuola di applicazione degli ingegneri.
Questo vincolo iniziato nel 1868 per ragioni che non occorre qui ricordare,
conservato nel 1869, mantenutosi fin qui senza screzj, come senza screzj con-
tinuerebbe, e tuttavia un onere che assorbe parte di quella altivitb che gli
insegnanti dovrebbero interamente spiegare per lo scopo speciale del Museo.
Per dare corsi liberi sopra argomenti successivamente variati, hanno d’uopo
gli insegnanti di tempo e di Studio per tenere dietro ai progressi assidui delle
scienze e delle loro applicazioni nell’industria; mentre i corsi regolari per un
uditorio colto di giovani ingegneri, sopra programmi ampj e definiti, ed i con-
seguenti obblighi scolastici reclamano pure tempo e eure, avendo sotto questo
riguardo i professori del Museo gli stessi oneri che quelli della Scuola.
Arroge che questa azione abbastanza importante prestata alla Scuola di ap
plicazione, o sfugge al giudicio del pubblico, od e considerata, anziche un
concorso, una dipendenza del Museo dalla scuola.
Premesso quindi che, a mio giudicio, l’ordinamento del 1869 e il piii con-
facente per questo Museo, egli e una conseguenza necessaria delle condizioni
preavvertite, che se vuolsi che il Museo possa entrare completamente nell’ordine
delle idee di quell’ ordinamento, debba essere svincolato da oneri a lui estranei
per poter spiegare la maggiore efflcacia di azione conforme allo spirito di esso.
Per aumentare poi l’influenza locale e generale del Museo e d’uopo che,
oltre alle informazioni, notizie, giudicj che gib ofliv al Governo ed ai privati,
oltre alle ricerche sperimentali che si fanno per conto dell’ uno o degli altri,
siano resi piü intimi i contatti fra il Museo e le scuole d’arti e mestieri del
Regno, aflinche non sia esso destinato solo ad offrire pareri, consigli, giudizj
ove sia richiesto, ma possa la sua azione riescire piü eflicace in vantaggio di
esse.
Un modo a raggiungere questo intento sarebbe quello di dare maggior svol-
gimento aU’uflicio di disegni tecnici del Museo, mettendo questo in grado di
poter oflrir ad esse, non solo tipi e modelli per l’arte industriale, come gib
lü detto; ma anche per la parte tecnica. Questo legame fra le scuole d’artf e
mestieri ed il Museo sarebbe rinforzato se si inviassero a questo anziche, o
prima che all’eslero, gli aspiranti ad insegnare in quelle quei rami di insegna-
mento che nel Museo sono, o possono essere, professali, e se si tenessero in
questo corsi magistrali in epoche opportune, anche per gli insegnanti in dette
scuole che gib siano entrati nell’esercizio delle loro funzioni.
Chiudo perciö questa Relazione, esprimendo la tiducia che, se saranno assen-
titi i voti da me fatti in questo riepilogo, e se gli riescirb largo il concorso di
mezzi e favorevole l’appoggio dell’opinione pubblica locale e generale, possa
questo Museo che ha gib tanta vitalitb, renderla sempre piü eflicace in van
taggio dell’industria nazionale.