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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

PIANTE OLEIFERE, ECC. 
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126. L’ unica Medaglia del Merito che ho notato per l’Italia, fu quella 
molto lodevolmente ottenuta dal citato PASQUI di Forli. Fra i premiati 
non ho tenuto conto della Medaglia del merito accordata al Carl I di 
Norimberga, per Hopfenzeitung und Hopfenstatistik. E prova nondimeno 
della somma importanza che ha il luppolo pe’ paesi tedeschi ed altri del 
Nord, che l’Alsazia terra nell’ ottobre del corrente anno una esposizione 
internazionale speciale del luppolo con premi e medaglie ragguardevoli. 
127. Nello Studio di tanti saggi di luppolo, ho potuto convincermi, 
che la superioritä del germanico dipende molto dal conoscere il momento 
della raccolta dei coni, nel conservarli e comprimerli ne’sacchi: il tutto 
perche i prodotti volatili non si disperdano minimamente. 
128. Le piante succedanee al luppolo, fra Ie quali avrei desiderato di 
vedere qualche esemplare di Tamerigia (Tamarix gallica) usata in Dani- 
marca nella fabbricazione della birra, e cosi di Melino o Salvia selvaggia 
(Teucrium scorodonia) o sfuggirono alle mie indagini, o realmente non 
ve n’erano. 
129. L’Angelica (Angelica Archangelica), giä eitata al § 119, fu pure 
da me ricercata per le qualitä aromatiche della pianta, e per l’olio essen- 
ziale che i suoi semi forniscono per le fabbriche da liquori; le radici 
servono pure in medicina come diuretiche. Come pianta campestre sa- 
rebbe foraggio graditissimo al bestiame. Eravene qualche saggio. Questa 
pianta in Francia coltivasi principalmente nei dintorni di Niort e di 
Nantes. 
130. Quäle espositore di una collezione di piante aromatiche venne 
distinta con Medaglia del Merito la Societä Agraria del Caucaso eitata 
nel § 109. Fu pure premiato il De Stefani per V Ireos (di cui al § 13lJ 
insieme alla quäle aveva pur esposte radici di Calamo aromatico. 
131. Tra le piante da profumeria merita la maggiore considerazione 
tale mostra d’ Ireos (Iris germanica) esposta dal detto De Stefani e quella 
pure della ditta ZlNl Antonio, amendue di Verona. Il primo avendo espo- 
sto anche semi di ricino, venne distinto con Medaglia del Merito come si 
notö al § 45: la ditta ZlNl avea esibite radici d’Ireos di varie qualitä e 
dichiarava una produzione annua d’ Ireos di circa 1000 quintali. Nella 
Toscana coltivasi poco questa Ireos, detta Giglio paonazzo, ne’cigli e 
presso i muri a sostegno di terreni, e piü l’Iris florentina. Il De Stefani 
oltre l’esempio, ha pur dato una istruzione sulla produzione e commercio 
dell’/m germanica e ne stimola la coltivazione avvertendo che, se nel- 
l'anno 1869 il prezzo era di italiane L. 44 alle 48 ogni cento chilogrammi 
per la radice naturale in sorte, nell’anno 1871 saliva alle L. 75 ad 80 
per toccare nel 1872 alle L. 100 ed anche 110. Questa radice viene ri- 
dotta in farina o polvere bianca, sia per usi farmaceutici, sia per cosme- 
tici, odori ecc. impiegandosi anche in tabacchi da fiuto. Col succo spre- 
muto da’ petali de’ suoi fiori, cou aggiunta di allume, traesi un bellissimo
	        
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