« Ogni ltaliano che nella gran Mostra di Eondra dell’anno 4862 vide
» la quantitä delle fibre tessili che vi mandarono molti paesi forestieri e
» quali e quanti fossero gli usi delle stesse, dovette con dispiacere notare
» che noi, paghi soltanto di coltivare, come giä abbiamo fatto sino dal
» tempo degli Etruschi, dei Romani e degli Arabi, il lino, la canape ed
» il cotone, trascuriamo di ottenere tali fibre dalle piante che nascono sal-
» vatiche o che potrebbero essere facilmente coltivate nella nostra penisola
» o nelle isole ad essa adiacenti, pagando cosi un grande tributo ai paesi
» forestieri da cui riceviamo molti lavori, che pur sono di un uso comu-
» nissimo tra noi. »
Questa osservazione dell’illustre nostro botanico, prof. Pariatore, si pre-
sentava alla mente di chi visitava la esposizione di Vienna e portava l’at-
tenzione sua sulle materie tessili di origine vegetale.
Una massa enorme di prodotti attestavano come la crescente attivitä
umana sottoponga sempre piü a diligente esame le grandi risorse della
natura allo scopo di ritirarne novelli mezzi di benessere e di prosperitä.
I prodotti piü vili e piü negletti sono utilizzati e forniscono sostanze pre-
ziose per ogni maniera di economia. E a deplorare solamenle che l'operosita
Esposizione Universale 1873 — Giuppo II.
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