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GRUPPO IV.
di Murcia e di Navarra e delle isole Baleari. Per effetto della poca dili-
genza, adoperata nella loro fabbricazione, gli olii di Spagna non sono
ricercati su i niercati di Europa, come gli olii fini d’Itaiia. L’esportazione,
che e in decadenza, non varca oggi i 25,000,000 di lire. Ma si principia
a entrare anche lä in una via migliore, e il Garcia ci moströ alcuni olii
suoi, fatti nei suoi possedimenti di Catalogna, proprio eccellenti, e ci disse
che egli aveva potuto ottenere quei risultati, rimutando da cima a fondo
i vecchi sistemi ancor vivi in quasi tutte le contrade spagnuole, per l’estra-
zione dell’ olio. Sono su per giü gli stessi di quelli adoperati in Tur-
chia, in Grecia, in Dalmazia e in parecchie provincie dell’Italia meri-
dionale, e di cui avrö occasione di discorrere piü innanzi. La Catalogna
e certamente il paese piü progredito oggi in fatto di produzione olearia;
l’Andalusia le viene appresso, ma fra le due provincie non puö farsi pa-
ragone. Alcuni saggi mandati dai signori Gil, Gartell, Porcaro, Percival,
Herrera e Garcia, produttori d’olii della Catalogna, meritavano di figurare
fra gli olii di Lucca, del lago Trasimeno e di Terra di Bari. Ottimi dav-
vero. Ma essi sono una speranza e un rimprovero; una speranza di miglior
avvenire, che io auguro di cuore alla Spagna, e un rimprovero per i
numerosi produttori della Navarra, delle provincie di Murcia, dell’Aragona
e delle isole Baleari, i quali producono olio da sapone e da ardere, e olii
commestibili di qualitä infelice. Si puö dire il medesimo degli olii di Por-
togallo: pochissimi, senza catalogo e senza indicazioni di sorta. Anch’essi^
non ostante fossero parsi un tantino migliori degli olii spagnuoli, entreranno
piü facilmente nei commercio generale quando saranno meglio fatti.
Gli olii di Provenza e di Nizza sono rimasti lungo tempo senza pari
per la buona preparazione, che dava ad essi un grado di puritä e lim-
pidezza non raggiunto ancora dagli olii degli altri paesi, ma oggi trovano
negli olii nostri, e particolarmente in quelli di Lucca e nei finissimi di
Bari e di Liguria, rivali di gran lunga superiori. La Provenza e Nizza
non concorsero a Vienna, a meno che non si voglia chiamar concorso
T invio di 6 bottiglie sole, appartenenti a tre produttori. Naturalmente
i tre olii furono esaminati e giudicati ottimi. Ma la Francia apparecchiava
una sorpresa al giuri internazionale con gli olii di Algeria. Questi furono
una rivelazione per noi. L’Algeria puö prendere il suo posto fra 1’Italia
e la Provenza, posto d’ onore che 1’ e dovuto. Nelle esposizioni interna-
zionali di Londra e di Parigi, degli olii di Algeria non si discorre ; ho
voluto rimuginare gli atti del giuri internazionale di Parigi, sperando
di trovarvi qualcosa circa quegli olii e non vi ho trovato niente. Essi
hanno fatta la loro prima apparizione ufficiale a Vienna, e 1’ han fatta
bene. Gli olii di Algeria, ch’erano in tutto 28, furono giudicati nei loro
tipo buonissimi e alcuni eccellenti. Essi non toccano come la Spagna,
e, diciamolo pure, come l’Italia, l’estrema bontä e l’estrema barbarie. Fra
dieci anni l’AIgeria, cioe i coloni francesi di laggiü, seguitando a estendere