OUI COMMESTIBILI.
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con rastelli di legno perche non si riscaldino, e la sola preparazione che
la scienza e l’esperienza consigliano. Sistema adoperato sopratutto in
Toscana, in Puglia e nella Provenza, e ch’ e la causa vera dell’ olio
ottimo. Ma le fabbriche europee, che si sono aperte nei principali centri
di produzione e particolarmente nella Rabilia, danno oggi olii finissimi
e ricercati sui mercati di Europa, e che fanno concorrenza ai nostri mi-
gliori di Liguria.
In Algeria si hanno tre qualitä diverse di olio, secondo la qualitä delle
olive da eui questo si estrae. C’e 1’olio delle olive verdi, il quäle con-
serva durante qualche mese dalla sua fabbricazione un gusto d’ amaro
poco gradevole: piü tardi, quando e meglio chiarito, acquista buon gusto
di frutto, molto apprezzato. C’e Polio delle ulive mezzo mature, il quäle
si fa in gennaio e febbraio; ha un gusto di frutto senz’amaro, ma e di
qualitä inferiore al precedente. C’ e Polio estratto dalle olive mature
nei mesi di febbraio, marzo ed aprile. E un olio dolce, leggero, senza
gusto di frutto, ricercato sopratutto nei paesi del nord. Sono queste le
tre qualitä di olii commestibili, che noi saggiammo e premiammo. C’e
poi Polio estratto dai nocciuoli, che serve esclusivamente per sapone.
L’Algeria ha il costume spagnuolo e italiano delle olive in salamoia.
I coloni hanno adottato per questa produzione speciale le piante di Spagna
e particolarmente di Siviglia, che danno un frutto grosso quanto una noce
e che ci empirono di meraviglia per la loro grossezza e sapore squisito.
L’Algeria nei 1866 produceva 150,000 ettolitri di olio. I coloni avevano
49 stabilimenti, e figuravano nella produzione per una parte minima,
cioe per 6200 ettolitri. GP indigeni per tutto il resto. Essi posseggono
10,497 stabilimenti per strettoi. L’esporlazione dell’olio in Algeria e se
condo i raccolti, e i raccolti sono regolati in un quinquennio nei modo
che ho detto. Dal 1867 al 1872 si ebbe un’espnrtazione massima di 7,961,299
chilogrammi, e un’esportazione minima nei 1868 di 891,901; una buona
nei 1871 di 4,237,942, e due mediocri nei 1870 di 1,718,624, e nei 1872
di 2,528,144. Ma il progresso vero s’e ottenuto nella qualilä del prodotto.
Gli espositori algerini furono a Vienna 31, e presero 11 medaglie e
sette diplomi, raggiungendo la maggiore proporzione, dopo P Italia, fra gli
espositori e i premiati. Sopra 20 qualitä diverse, due sole furono giudi-
cate pessime ed ebbero zero: due ottime pari ai migliori di Lucca e ai
piü fini di Bari, ed ebbero la medaglia del progresso. Voglio ricordare
qui i nomi dei due egregi espositori, il signor Bartolomeo Fivria di Dra
el Mizan, dipartimento di Algeri e il signor Simone Moutier, che ha un
grande stabilimento a Oued A’issi con 50 operai, e produce in media
300,000 chilogrammi d’olio. Il signor Moutier e il piü ardito e intel
ligente colono algerino.
Dell’Algeria e degli olii stranieri non mi resta da dire altro. Ho voluto
parlare Iungamente della prima, perche gli olii di quella immensa regione