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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

OLII COMMRSTIBILI. 
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brica e una ruota idraulica, e che hanno quattro macine e dodici torchi. 
I fratelli Bensa di Porto Maurizio, che esportano 6000 quintali di olio, 
dichiararono che motore della loro fabbrica sono tre pompe aspiranli pre- 
menti, e niente piü. 
Rimuginando gli atti del Comitato dell’inchiesta industriale, consul- 
tando tanto le deposizioni scritte che le orali di alcuni fra i piü egregi 
produttori d’olio della Liguria, consultando le risposte delle Camere di Com- 
mercio di Genova, di Savona e di Porto Maurizio, e infine gli atti dell Esposi- 
zione nazionale di Firenze del 1861, e molti fra libri e opuscoli su questo 
urgomento, io mi sono persuaso che l’ulivo costituisce la coltura piü estesa 
nella Liguria occidentale, e die in alcune contrade di lassü c’e la grande 
coltivazione come in Puglia. Certo non vi si sono ancora introdotti quei 
perfezionamenti nella fabbricazione del prodotto, per cui gli olii di Liguria 
siano diventati simili ai toscani, umbri e baresi. In data del 22 marzo 1873 
in un rapporto della Camera di Commercio di Savona sulla produzione 
e sul commercio del circondario, ho letto queste parole: « E da deplorarsi 
» che la fabbricazione dell’olio persista a rendersi tra noi stazionaria col- 
» l’adozione dei primordiali sistemi, mentre notevoli progressi si realiz- 
» zarono altrove in questo ramo d’industria, rendendo ivi preferito al 
» commercio un prodotto per cui la Liguria occidentale ebbe sempre il 
» primato II nostro olio e esportato con la ferrovia in Francia, 
» dov’ e sottomesso a speciali processi che ne moltiplicano il valore >» 0). 
II cav. Ardizzone di Porto Maurizio ammette nella sua deposizione 
scritta che la fabbricazione dell’olio non abbia ancor raggiunto in Liguria 
quel grado di perfettibilita raggiunto dalla Toscana; ma crede che ciö di- 
penda dal non poter macinare presto le olive per la grande abbondanza del 
frutto. Egli soggiunge che non si sono mai usati processi chimici per la 
chiarilicazione del frutto (®). 
Ciö che distingue particolarmente gli olii fini di Liguria e il loro bellissimo 
colore paglierino, un colore d’ambra, non raggiunto dagli olii di Toscana, ma 
raggiunto dai migliori di Terra di Bari. Gli olii commestibili della Liguria 
non hanno il sapore del frutto degli olii toscani,ma sono delicatissimi, e hanno 
la virtü di sapersi ben conservare anche per due o tre anni. Essi sopportano 
qualunque temperatura o viaggio senza alterarsi, qualitä questa propria ai 
buoni olii italiani. Nella provincia di Genova sopratutto le olive si frangono 
appena raccolte e per la fabbricazione degli olii fini si scelgono le olive buone e 
sane dalle guaste, e si ha maggior cura nell’estrazione del prodotto. Ma questi 
sistemi non sono comuni a tutta la regione; sono forse comuni alla provincia 
di Genova e a una piccola parte di quella di Porto Maurizio. Lassü,per esem- 
pio, si raccolgono le olive battendo i rami degli alberi, come fanno i Kabili, 
e come fanno gl’italiani del mezzogiorno, non si macinano le olive che in uno 
(1) Atti del Comitato d’ inchiesta industriale, relazioni delle Camere di Commercio — Roma, 1873. 
(2) Atti del Comitato deil’inchiesla industriale, deposizioni scritte — Roma, 1874.
	        
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