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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

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GRÜPPO IV. 
stato di maturitä eccessiva, e non si sono ancora smessi i vecchi attrezzi 
e sistemi dei tempi adamitici. Si tengono le olive ammucchiate per settimane 
intere, perehe Ie fabbriche non corrispondono all’esigenze dell’industria. 
Ne segue da tutto ciö, che quattro decimi degli olii di Liguria sono olii 
comuni, due decimi da ardere, un decimo olio lavato per sapone, e tre 
decimi olii fini e sopraffini. I primi sono esportati in Francia, e ne tornano 
raffinati, o si ralfinano nella stessa Liguria mescolandoli agli olii di Toscana 
e a quelli di Bari; i secondi hanno una terribile concorrenza dal petrolio, 
e gli stessi olii fini hanno la concorrenza dagli olii di Africa e di Spagna, 
e dagli olii di seme purificati dalla mescolanza con olii fini di Toscana e di 
Puglia. La produzione in Liguria e scemata di molto in questi Ultimi 
anni per i mancati ricolti principalmente. La coltivazione dell’ulivo vi e 
decaduta di molto per questa ragione e per mancanza di capitali 0). E c’e 
anche una ragione tutta speciale, per cui e diflicile che la produzione olearia 
della Liguria possa accrescersi. Bisognerebbe prima di tutto che si svel- 
lesse e si sfrondasse molto, poiche la luce penetra a stento nelle foreste di 
olivi, i quali non fruttano che alla cima; bisognerebbe proibire ineso- 
rabilmente la caccia, afifinche i piccoli uccelli potessero distruggere i bachi 
e le mosche dell’oliva, e bisognerebbe inline avere maggiori eure nelle 
piantagioni e raccomandare ai maestri di scuola, ai parroci e ai Comizi 
agrarii di consigliare ai contadini di Seminare ghiande e pignuoli per 
rimboscare le montagne, che sono nude e brülle. In Liguria si sente for 
temente la necessitä d’ irrigare gli oliveti, perehe le pioggie non sono 
periodiche e i danni della siccitä sono gravi. Ma i capitali mancano. 
Nell’ultimo quinquennio la produzione e scemata quasi di due terzi. La 
provincia di Porto Maurizio, per esempio, che produceva fino a dieci anni 
fa 4500 quintali di olio di oliva, da oltre un quinquennio si puö ealcolare 
che non ne produca piii di 1500 quintali ( 2 ). 
La fabbricazione degli olii lavati da sapone, o da fabbrica e anche 
degli olii di seme ha raggiunto invece nella Liguria una grandissima 
perfezione. Vi sono sorti in questi Ultimi anni grandi stabilimenti, e noterö, 
fra gli altri quello dei signori Scerno e Sismondi di Sampierdarena, dove 
si produce ogni anno la grossa quantitä di 2500 tonnellate dei valore 
medio di tre milioni di lire. Questi olii vanno principalmente in Austria 
e in Germania. La fabbrica dei signori Scerno e Sismondi ha macehine 
a vapore, torchi idraulici, e trenta uomini che vi lavorano quotidiana- 
mente. Vi sono anche grandi fabbriche per la fabbricazione degli olii fini 
e comuni, ma sono poche e di poca importanza. II numero dei proprietari 
che vendono Ie olive ai fabbricanti e molto, ma souo piccoli proprietari, 
(1) Raccomando a queslo proposito un breve e sensalo opuscolo dei dotlor Baffico di Savona, dal lilolo: 
Modo pratico di collivar l'ulivo — Savona 1857 — Sono poche pagine piene di giudizio e rieche di huoni 
cousigli, le quali io devo alla corlesia dei mio egregio amico il deputato Boselli. 
(2) Atti dei Comitato dell’incuiesla industriale, deposizione scrilta dei cav. Francesco Escoflier di S. Uenio.
	        
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