OLII COMMESTIBILI.
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i difetti principali della nostra natura: la taccagneria e 1’ indifferenza, i
due difetti appunto, i quali impedirono che l’Italia facesse una piü bella
e piü degna figura all’Esposizione di Yienna.
In tutta la mostra italiana mancö l’apparato, mancö lo sfarzo, ci fu
dispregio ineonsulto della forma. Siamo ancora bambini, e quel che e peggio,
bambini incorreggibili. lo rammento ancor oggi, dopo un anno, quel che
dicevano i nostri colleghi degli altri paesi del mondo, osservando cerle
bottiglie, certi vasi, e fiaschi e scatole e vetrine. Un gioruo, che sup-
plivo un mio collega alla sezione dei vini e liquori, ebbi ad arrossire,
quando uno dei giurati francesi, il sig. Cuvilier, negoziante di vini e di
sostanze alimentari, come vide una delle nostre storiche bottiglie di Cen-
terba di Abruzzo, scoppiö a ridere, e mostrando la rozza bottiglia, chiusa
nella rozza e primitiva impagliatura, esclamava: mais cette boite lä est
ridicule! E per far ottenere una menzione onorevole alla nostra Centerba,
ehe e pure un tonico eccellente, ebbi a durare molta fatica. Non volevano
neppur assaggiarla!.... Ma e tempo di tornare agli olii.
La Capitanata, una delle provincie meridionali che piü si distinse a
Vienna, niandö sette espositori di olii, e di essi cinque ottennero premio.
Gli olii di Capitanata non hanno ancora raggiunto la perfettibilita degli
olii di Bari e di Teramo, ma dopo questi sono certamente i migliori delle
provincie napoletane, migliori di quelli di Lecce e di Sicilia. In quasi tutto
l’agro della Capitanata, massime sul Gargano, si coltiva l’ulivo o vi eresce
spontaneo. Nella parte piana della provincia fino a vent’anni fa la coltivazione
dell’ulivo era assai limitata. La Societä economica di Capitanata, bene-
merita dell’ agricoltura e dell’industria di quella provincia, prima con
premii in danaro, e poscia con distribuzione gratuita di piantoni coltivati
a vivai nell’Orto agrario di Foggia, e giunta a renderla largamente dif
fusa, e buona per la qualiti del frutto. La Societä economica non si ar-
restö a questo. Considerando che nell’estrazione dell’olio si difettava di
buoni mezzi, e quelli in uso erano barbari e turchi, concesse vistosi
premi a chiunque fondava nuovi stabilimenti, adoperando i nuovi sistemi
di frangere e di premere, cioe tutto il meccanismo rivoluzionario intro-
dotto nella vicina Terra di Bari dal sig, Ravanas, noine che ricordo qui
la prima volta, e che appresso dovrö ricordare sovente. Furono intro-
dotti difatti i primi frantoi a doppia macina, i primi strettoi idrauliei e
alla genovese, e l’esempio fece fortuna ed ebbe emuli e seguaci. In venti
anni in quella provincia la rivoluzione ha fatto rapidi progressi. Ora di
fatti si vedono di rado in Capitanata le vecchie e luride grotte, dove
si tengono insaccate Ie ulive a fermentare due e tre mesi, ma si vedono
a ogni passo nuovi locali ricchi di aria e di luce, frantoi a doppia ma
cina, strettoi idrauliei, e raflinatoi, ossia filtri a cotone, e quanto occorre
a stabilimenti oleiferi bene ordinati. E di cotesti stabilimenti ce n’e ora
a Chieuti, a Serracapriola, a Mattinata, a Viesti, a Manfredonia, a Tor-
Esposizione Universale 1873 — Gruppo IV. 9