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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

OLII COMMESTIBIIJ. 
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Ma gli olii (ini, nei quali predomini la parte grassa, sono poi da disprez- 
zare 1 ? No. Prima di tutto Polio grasso e gustato da piii gente che non 
giisti gli olii bianchi di Toscana, non solo in Italia, ma fuori. Gli olii 
fini di Bari sono forse piii ricercati nel gran commercio degli olii di To 
scana, servendo questi all’estero piii per taglio che per tavola,e quelli servendo, 
per la loro maggiore abbondanza e per le loro qualitä intrinseche, per taglio, 
per tavola e per conserve. Gli olii commestibili di Bari, che sono espor- 
ta i a Trieste, servono in grau parte alle infinite fabbriche di conserve di 
pesci, secondo la testimonianza del nostro collega Warhanek fabbricante 
di conserve egli stesso. L’olio commestibile di Bari e gustato in tutta Italia, 
dove si vende ad altissimo prezzo. E gli stessi olii ordinari di Puglia e di tutte 
le provincie meridionali sono fatti cosi, pochi sono cosi ricercati e apprez- 
zati dalla classe che piü ne consuma, la classe agricola e la povera gente. 
Date a un contadino pugliese o calabrese un piatto di legumi cotti con- 
diti ton olio toscano, e quello non lo gusterä, e dira invece ch’e insipido, 
senza sapore, cioe senza senso. E questo il loro gusto. L’ olio ordina- 
rio, che il nostro palato non trova mangiabile, ha anche i suoi appassio- 
nati, e non li ha solamente a Bari, a Lecce, a Palermo, ma li ha in tutte 
le provincie meridionali, e sopratutto a Napoli; li ha nella gente minuta, 
nei lavoratori, fra quelli per i quali l’olio e elemento di vitto, come il 
pane, il vino e il sale. E la natura del mercato dunque che richiede olii 
cosi fatti. 
Terra di Bari e Terra di Otranto sono le vere contrade della grande in- 
dustria olearia. Diarno un’occhiata agli espositori che premiammo a Vienna. I 
fratelli Fontana di Molfetta producono 1000 quintali di olio all’ anno ; i 
fratelli Beltrani di Trani 1200, il sig. Luigi Lamonica di Corato 1000; 
il sig. de Candia di Molfetta 1700, il sig. Milelia di Bari 5000 a 6000. 
Lo stabilimento del sig. Milelia merita di esser visto. Esso fermö l’atten- 
zione dei membri del Congresso Agrieolo e fu giudicato perfettissimo. I 
principali proprietarii dei paesi messi lungo la marina, e quelli di Bi- 
tonto, Palo del Colle, Terlizzi, Ruvo, Corato e Modugno non raccolgono 
mai meno di 400 a 500 quintali, e non sono certamente i piü facoltosi, 
La produzione di tutta la provincia varca i 300,000 quintali, ed e sempre 
in aumento, perehe le piantagioni di ulivi crescono ogni giorno. 
Il miglior olio di Puglia, il migliore anzi d’Italia, dopo i finis- 
simi di Toscana, fu da noi trovato quello del sig. Lamonica di Corato. 
Olio perfetto, gustoso, limpidissimo, ed anche con un sensetto di sapore 
di frutto. Gli demmo la medaglia del progresso; ma io non so se che 
quantitä di olio come quella produca il sig. Lamonica. A me paie ne deva 
produrre assai poco, e chi sa con quali eure, certamente adoperando olive 
verdi non mature del tutto e freschissime. Egli e di Corato paese medi- 
terraneo, le cui Campagne sono in parte montuose, cominciando di la i 
primi altipiani e eontrafforti dell’ Appennino conosciuti sotto il nome di
	        
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