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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

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GRUPPO IV. 
Marge. Sono piccole alture rocciose, s« eui nasce e prospera 1’ulivo. Ee- 
cellenti trovammo altresi gli olii del Beltrani di Trani, quelli del muri- 
cipio di Ruvo, del signor Piacente di Bitonto, del signor Milelia e della 
ditta Paolucci Seitz Zublin di Bari, e del signor Capocchiani e fratelli 
Fontana di 3Iolfetta. Furono premiati alcuni con medaglia di progresso 
e altri eon medaglia di merito. Gli altri espositori ebbero tutti menzione 
onorevole. Ga quel che io ne so, di olii ordinari da servire per macchine, per 
sapone o per ardere se ne produce ora appena un terzo in Terra di Bari; 
gli altri due terzi sono olii commestibili, fini e sopralfini. Quanto progresso. 
Ne minore e il progresso per gli olii lavati. Vi sono diversi stabili- 
menti per l’eslrazione dell’olio dalla sansa, particolarmente a Bari ed a 
3Iolfetta. I principali sono quelli dei signori Sarlin di Bari, Pansini Gallo, 
Boccardo e F ontana di Molfeüa, e del signor Gattola di Trani. La casa Pansini 
Gallo e la casa Sarlin, ch esposero a Vienna, ebbero premio. L’estrazione 
dalle sanse si fa generalmente col solfuro di carbonio. 
La provincia di Lecce non trovasi nella condizione della provincia di 
Bari. Sono assai pochi i paesi, dove si e introdotta, non senza gravi dif- 
iicolt.i, qualche nuovo meccanismo, qualche motore a vapore, qualche ma- 
cina. Nel loro insieme le cose non sono mutate. Bari difatti da un eccel- 
lente tipo di olio, e Lecce ne da uno cattivo; gli olii di Bari hanno un 
valore in media di -15 a 20 lire di piü al quintale di quelli della pro 
vincia di Lecce; gli olii di Bari sono generalmente mangiabili, e quelli 
della provincia di Lecce sono destinati a solo uso di conibustione, di sa 
pone, di macchine, e di fabbriche di panni tanto in Italia che fuori. Le 
cause sono sempre le stesse e possono indovinarsi; sono cause comuni del 
resto alla niarina ionia della vicina Basilicata, alle Calabrie e alla Sicilia. 
Sono olii ordinari e da fabbrica. Olii commestibili se ne fanno pochi, da ser 
vire al bisogno delle famiglie, e si estraggono dalle olive fresche, macinate e 
appena raccolte; non si vendono e non se ne fa commercio. L’immensa quan- 
tita di olii esportati da Gallipoli e destinati in Francia e in Inghilterra 
sono olii ordinär», fabbricati non altrimenti degli olii della Turchia, della 
Grecia, della Dalmazia e della Rabilia. Dicesi che l’enorme diflerenza fra 
gli olii della due provincie vicine dipenda dalla diversa natura delle olive. 
Ciö e falso. Gli olii del baroneBacile di Spongano, che noi premiammo con 
medaglia di progresso, pur rimanendo inferiori agli olii piü fini di Terra 
di Bari, erano buonissimi e cosi pure quelli esposti dalla Giunta di Lecce, 
i so» due olii inviati da quella provincia all’Esposizione di Vienna 1 Al 
confine fra il Leccese e la Basilicata, sulla riva destra del Jonio, proprio 
sul golfo di Taranto, c’e per esempio la grande tenuta d’olivi del barone 
Ferrara, dove si producono olii come i piü buoni di Terra di Bari. E 
in tutta la marina ionia, che non ha condizioni di suolo e di clima 
punto diverse da quelle di Terra di Otranto, si produce di recente olio 
commestibile. Montalbano, Bernalda, Pisticci, mangiano olii proprii di
	        
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