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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

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GRUPPO IV. 
II barone Bacile dunque ha raccolto in questo suo libricino tutti i 
consigli buoni dati dal Presta e dal Caruso, nonche da Columella e da 
Catone: combatte arditamente i pregiudizi, si fa iniziatore di riforma, rie- 
sce egli pel primo a mettere in pratica i consigli buoni e riesce, con lt 
cooperazione del Passaby, a produrre del buon olio commestibile. Non 
fammo noi giusti nel dargli la medaglia del progresso? 
Certo dal tempo del Presta, vuol dire da cinquant’anni in qua, 
se progi edito abbastanza in Terra d’Otranto, nia e stato un progresso 
lento e quasi insensibile. Certo in Terra d Otranto non si produce piü un 
olio somigliante a un sapon molle, come diee il Presta W; un passo si e 
fatto, arditn ma corto. I buoni consigli non difettano, e a quelli del barone 
Bacile, che mostra chiaramente nel suo opuscolo tutti i danni della fer- 
mentazione, bisogna aggiungere quelli anche piü chiari del Comizio 
agiario di Lecce, che nel luglio dell’anno scorso si occupava con molta 
competenza del modo di conservare le olive per avere olio migliore del- 
1 attuale (-). Dopo avere svolta tutta la quistione con copia di argomenti 
pratici e scientifici, il Comizio votava a proposta del socio Baisamo il 
seguente ordine del giorno, che io voglio riportare qui a onore del pro- 
ponente e del Comizio die lo voto. L’ordine del giorno e dunque questo: 
« tsser conveniente inculcare 1 aumento dei tappeti, per sopperire ai 
bisogni di una molitura di olive da fresco a fresco, inculcare il metodo 
di tenere le olive a strati e ventilate, e continuamente rivoltate, anziche 
ammonticchiate nei camini; e quando per deficienza di locali non sia attua- 
bile ciö, esser preferibile all’ammonticchiamento istesso dei camini il lasciarle 
sotto gli alberi cadute su di cotica erbosa, evitando per quanto e possibile 
le smisurate umiditä ». 
h per ottenere gli olii fini, a proposta dell’egregio dottor De Giorgi, 
furono accettati alcuni suggerimenti sapientissimi, che sono precisamente 
quelli seguiti nella Toscana: non cogliere le olive completamente mature 
e non lasciarle ne fermentare e ne riscaldare; frangere il frutto e non 
sfrantumarlo e sfarinarlo da ridurlo in poltigiia; frangere a gradi per 
ottenere dal primo grado gli olii iini e dal secondo gli ordinari; far uso di 
acqua fredda; ventilar bene il frantoiojabbandonare le vecchie bruscole, non 
servirsi punto delle sporche, usare grandissima nettezza Iavando spesso le 
bruscole stesse, gli strettoi e i recipienti dove 1’olio scorre e cola; 
non adoperar troppa forza nell’estrazione; aver molta cura dei vasi per 
chiarire e purificare 1’ olio, preferendo quelli di latta o di terra cotta 
a quelli di legno: evitare le fiaccole fuligginose, ed i depositi delle sanse 
nel frantoio, e tutto ciö che oflenda l’odorato con esalazioni ammoniacali 
(1) Preslu — Parle 2, cap. XIII. 
(2) Bo’lettino del Comizio agrario di Lecce, lu.dio, 1873.
	        
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