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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

OLII COMMESTIBILI. 
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o solforate; servirsi dei torchl a pressione verticale, far voti inline che la 
wanifattura dell’olio sia distinta daH’olivicoltura allo scopo di avere buoni 
coltivatori ed esperti industriali. 
Sono consigli d’oro che io voglio ripetere nuovamente in questo mio 
scritto; consigli che dovrebbero essere iradoti in atto da tanti proprietari 
d’ulivi e fabbricanti d’olii delle provincie meridionali; consigli pratici e di 
conseguenze sicure, e i quali se fossero messi in pratica a un po per volta, 
triplicherebbero Ia ricchezza non della sola Terra di Otranto, ma della 
Calabria, della Sicilia e della Sardegna, che si trovano su per gib in eguali 
condizioni. La Calabria non ebbe espositori. Leggendo gli atti del Comi- 
tato d’inchiesta industriale, le deposizioni scritte ed orali dei principali 
proprietari della provincia di Reggio, ch’e la provincia veramente oleifera 
di quella regione, ho veduto esposti gli stessi inconvenienti, nudate le stesse 
piaghe e le stesse magagne. Nella provincia di Reggio, che produce 400,000 
quintali all’anno di olio ordinario, vi sono estesi poderi, dove le olive 
per la loro grande abbondanza si raccolgono con la scopa! C e stato qual- 
che progresso; alcune macchine a vapore hanno sostituito i vecchi motori 
animali; si fanno olii lavati che si mandano a Marsiglia. I progressi sono 
stati maggiori nel circondario di Gerace, ma quali progressi 1 
II gran centro dell’industria degli olii di Calabria, il gran caricatoio e 
Gioia Tauro. Gli olii calabresi sono conosciuti nel commercio sotto questo 
nome. Hanno la concorrenza, basta dir questo, degli olii di Turchia e di Grecia. 
Anche in fatto di coltivazione degli olivi resta a für moltissimo in Calabria. 
Nei due Principati di Salerno e di Avellino le condizioni non sono 
diverse; ci furono sei espositori soli, sebbene nel catalogo ne figurassero 
undici. La pi'ovincia di Salerno ha contrade oleifere verso il mare e nel 
circondario di Campagna. La produzione n’e molta, in quanto al miglio- 
ramento del prodotto c’e lutto da fare W. Anche in quella provincia v’e 
qualche fabhrica di olii lavati, ma nessun stabilimento per estrarre 1 oliodalla 
sansa con mezzi chimici. Si coltivano semi di lino e di cotone, che si man 
dano a Napoli e in Francia per estrarne Polio. 
Premiammo alcuni degli olii di Salerno e di Avellino piü per ineo- 
raggiamento che per merito. Sono contrade alle quali resta a percorrere 
ancora molta via per mettersi a paro delle contrade piü civili e progre- 
dite d'Italia. Quanta differenza, non dirö dalla Toscana e dall Umbria, ma 
dall’Abruzzo e dalla Puglia! 
Mi resta a parlare della Sicilia e della Sardegna, prima di metter fine 
a questo scritto. 
La Sicilia mandö dieci espositori e la Sardegna due: la prima ottenne 
cinque premi (una medaglia e quattro menzioni); della seconda un espo- 
sitore ottenne la medaglia del merito e l’altro la caratteristica 2, equiva- 
(l)Atti del Comilalo d'inchicsta induslrlalc - Deposizione scrilla dal sig. Frey Ferdinando di Capacrio.
	        
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