OLII COMMESTIBILI.
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o solforate; servirsi dei torchl a pressione verticale, far voti inline che la
wanifattura dell’olio sia distinta daH’olivicoltura allo scopo di avere buoni
coltivatori ed esperti industriali.
Sono consigli d’oro che io voglio ripetere nuovamente in questo mio
scritto; consigli che dovrebbero essere iradoti in atto da tanti proprietari
d’ulivi e fabbricanti d’olii delle provincie meridionali; consigli pratici e di
conseguenze sicure, e i quali se fossero messi in pratica a un po per volta,
triplicherebbero Ia ricchezza non della sola Terra di Otranto, ma della
Calabria, della Sicilia e della Sardegna, che si trovano su per gib in eguali
condizioni. La Calabria non ebbe espositori. Leggendo gli atti del Comi-
tato d’inchiesta industriale, le deposizioni scritte ed orali dei principali
proprietari della provincia di Reggio, ch’e la provincia veramente oleifera
di quella regione, ho veduto esposti gli stessi inconvenienti, nudate le stesse
piaghe e le stesse magagne. Nella provincia di Reggio, che produce 400,000
quintali all’anno di olio ordinario, vi sono estesi poderi, dove le olive
per la loro grande abbondanza si raccolgono con la scopa! C e stato qual-
che progresso; alcune macchine a vapore hanno sostituito i vecchi motori
animali; si fanno olii lavati che si mandano a Marsiglia. I progressi sono
stati maggiori nel circondario di Gerace, ma quali progressi 1
II gran centro dell’industria degli olii di Calabria, il gran caricatoio e
Gioia Tauro. Gli olii calabresi sono conosciuti nel commercio sotto questo
nome. Hanno la concorrenza, basta dir questo, degli olii di Turchia e di Grecia.
Anche in fatto di coltivazione degli olivi resta a für moltissimo in Calabria.
Nei due Principati di Salerno e di Avellino le condizioni non sono
diverse; ci furono sei espositori soli, sebbene nel catalogo ne figurassero
undici. La pi'ovincia di Salerno ha contrade oleifere verso il mare e nel
circondario di Campagna. La produzione n’e molta, in quanto al miglio-
ramento del prodotto c’e lutto da fare W. Anche in quella provincia v’e
qualche fabhrica di olii lavati, ma nessun stabilimento per estrarre 1 oliodalla
sansa con mezzi chimici. Si coltivano semi di lino e di cotone, che si man
dano a Napoli e in Francia per estrarne Polio.
Premiammo alcuni degli olii di Salerno e di Avellino piü per ineo-
raggiamento che per merito. Sono contrade alle quali resta a percorrere
ancora molta via per mettersi a paro delle contrade piü civili e progre-
dite d'Italia. Quanta differenza, non dirö dalla Toscana e dall Umbria, ma
dall’Abruzzo e dalla Puglia!
Mi resta a parlare della Sicilia e della Sardegna, prima di metter fine
a questo scritto.
La Sicilia mandö dieci espositori e la Sardegna due: la prima ottenne
cinque premi (una medaglia e quattro menzioni); della seconda un espo-
sitore ottenne la medaglia del merito e l’altro la caratteristica 2, equiva-
(l)Atti del Comilalo d'inchicsta induslrlalc - Deposizione scrilla dal sig. Frey Ferdinando di Capacrio.