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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 15, Gruppo II. - Matiere tessili. - Piante oleifere. Gruppo IV. - Olii commestibili

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GRUPPO II. 
suolo; dal colletto sorgono foglie d’un verde gaio, assai sottili, coriacee 
e molto resistenti, lunghe, nel paese natale, da tre a quattro metri sopra 
una Iarghezza di sette ad otto centimetri. Nel nostro paese superano di 
poco un metro. Secondo la robustezza della pianta il numero delle foglie 
varia da dieci a venti in ogni ceppo. 
La pianta si propaga per seme, ma occorre molto tempo prima d’avere 
ceppi forti; miglior consiglio si e quello di ricorrere ai germogli che 
spuntano dalle radiche delle piante adulte e vecchie. Gon le foglie mature 
di questa pianta gli abitatori delle anzidette regioni intessono stoie molto 
resistenti e di gradevole apparenza; con le fibre tratte in modo grosso- 
lano e con metodi ordinari fabbrieano reti e cordami, che possono lunga- 
mente trattenersi nell’acqua senza danno alla loro consistenza e durata. 
La Billardiere sottopose ad esperimento le qualita di questo filo e trovö 
che la sua estendibilitä c la sua robustezza sono di poco inferiori a quelle 
della seta: ma nessun’ altra fra le congeneri sostanze lo eguaglia. 
Numerosissimi e ragguardevoli saggi di fibre preparate del Formio 
si trovavano nella sezione delle Colonie inglesi. Anche nelle Colonie 
Francesi, e segnatamente nel compartimento dell’isola della Riunione erano 
stati esposti saggi di questa fibra. 
Bastava un esame superficiale per convincersi che tutte le altre so 
stanze tessili di natura vegetale, oggidi conosciute, malamente potrebbero 
reggere al confronto di quelle del Formio, sia per la tenacitä, sia per la 
morbidezza, sia pel colore, che e d’un bianco lucidissimo. 
Da lungo tempo gl’inglesi hanno stabilito nell’isola di Norfolk una 
manifattura di tele da vela e di cordami da vascello preparati conle fibre 
del Formio, e di cotali manifatture vedevansi i saggi entro il recinto dalla 
Esposizione. 
Sembra perö che le difiicoRä relative alla purgazione delle fibre delle 
sostanze glutinöse e gommose che le involgono (ditficoltä delle quali par- 
lano tutti coloro che si sono occupati di Formio) siano state vinte o al- 
meno superate in gran parte. Diciamo superate in gran parte, poiche da 
una pubblicazione reeentissima appare che ancora rimane a superarne 
altre. ln essa 0) infatti si legge: « Questo rarno d’industria (cioe della 
» tessitura delle fibre del Formio) raggiungerä completamente il suo svi- 
» luppo, allora soltanto che si saranno trovati mezzi pifi semplici e piü 
» efiicaei per separare dalle (ihre la materia resinosa che le avviluppa ». 
Nello stesso opuscolo e detto che il prezzo del lino della Nuova Zelanda 
hello e preparato si aggira da lire n stre 750 a 1050 per tonnellata, e che 
l’esportazione di quella materia dal luogo d’origine ascese nel 1870 alla 
cospicua summa di quasi tre milioni e mezzo di lire. E a deplorare che 
nel catalogo inglese, per molti lati pregevole, non si sia detta alcuna pa- 
rola rispetto a questa importante produzione. 
fl) Auskuniflerlheinlunghen über New Seeland, London, 1873.
	        
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