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GRUPPO II.
suolo; dal colletto sorgono foglie d’un verde gaio, assai sottili, coriacee
e molto resistenti, lunghe, nel paese natale, da tre a quattro metri sopra
una Iarghezza di sette ad otto centimetri. Nel nostro paese superano di
poco un metro. Secondo la robustezza della pianta il numero delle foglie
varia da dieci a venti in ogni ceppo.
La pianta si propaga per seme, ma occorre molto tempo prima d’avere
ceppi forti; miglior consiglio si e quello di ricorrere ai germogli che
spuntano dalle radiche delle piante adulte e vecchie. Gon le foglie mature
di questa pianta gli abitatori delle anzidette regioni intessono stoie molto
resistenti e di gradevole apparenza; con le fibre tratte in modo grosso-
lano e con metodi ordinari fabbrieano reti e cordami, che possono lunga-
mente trattenersi nell’acqua senza danno alla loro consistenza e durata.
La Billardiere sottopose ad esperimento le qualita di questo filo e trovö
che la sua estendibilitä c la sua robustezza sono di poco inferiori a quelle
della seta: ma nessun’ altra fra le congeneri sostanze lo eguaglia.
Numerosissimi e ragguardevoli saggi di fibre preparate del Formio
si trovavano nella sezione delle Colonie inglesi. Anche nelle Colonie
Francesi, e segnatamente nel compartimento dell’isola della Riunione erano
stati esposti saggi di questa fibra.
Bastava un esame superficiale per convincersi che tutte le altre so
stanze tessili di natura vegetale, oggidi conosciute, malamente potrebbero
reggere al confronto di quelle del Formio, sia per la tenacitä, sia per la
morbidezza, sia pel colore, che e d’un bianco lucidissimo.
Da lungo tempo gl’inglesi hanno stabilito nell’isola di Norfolk una
manifattura di tele da vela e di cordami da vascello preparati conle fibre
del Formio, e di cotali manifatture vedevansi i saggi entro il recinto dalla
Esposizione.
Sembra perö che le difiicoRä relative alla purgazione delle fibre delle
sostanze glutinöse e gommose che le involgono (ditficoltä delle quali par-
lano tutti coloro che si sono occupati di Formio) siano state vinte o al-
meno superate in gran parte. Diciamo superate in gran parte, poiche da
una pubblicazione reeentissima appare che ancora rimane a superarne
altre. ln essa 0) infatti si legge: « Questo rarno d’industria (cioe della
» tessitura delle fibre del Formio) raggiungerä completamente il suo svi-
» luppo, allora soltanto che si saranno trovati mezzi pifi semplici e piü
» efiicaei per separare dalle (ihre la materia resinosa che le avviluppa ».
Nello stesso opuscolo e detto che il prezzo del lino della Nuova Zelanda
hello e preparato si aggira da lire n stre 750 a 1050 per tonnellata, e che
l’esportazione di quella materia dal luogo d’origine ascese nel 1870 alla
cospicua summa di quasi tre milioni e mezzo di lire. E a deplorare che
nel catalogo inglese, per molti lati pregevole, non si sia detta alcuna pa-
rola rispetto a questa importante produzione.
fl) Auskuniflerlheinlunghen über New Seeland, London, 1873.