PIANTE 0LE1FERE, ECC.
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402. La eoltivazione della Robbia temesi minacciata dalla Alizarina
artiäciale. I coltivatori del dipartimento di Yalchiusa si sono molto allar-
mat vedendo sorgere nella Germania una dozzina di fabbriche, le quali,
seeondo Engel DolfüS, produrrebbero piü di 1000 chilogr. di Alizarina
al jiorno, rappresentanti un valore di oltre 30 milioni di franchi all’anno.
Noierö che a Vienna era pure esposta nel Gruppo III Alizarina fabbri-
cati a Parigi. Quest’artificiale creazione, figlia de’ lavori di Berthelot,
noi darebbe tuttavia una tinta solida quanto YAUmrina vegetale, ne eos'i
brillante, ne cosi resistente agli agenti atmosferici. Tale almeno la sen-
teriza ben autorevole del Chevreul. Perö la chimica industriale nella
vit del progresso non cammina, ma corre; e l’agricoltura bisognerä ehe
fateia altrettanto. Per veritä osservando a Scafati ed altri luoghi del Sa-
lemitano e di Caserta, come coltivasi la Robbia, si direbbe: e impossibile
far meglio. Eppure bisognerä cercare: 1° di operare il trasceglimento delle
quilitä di colore piü intenso; 2° le varietä di piü pronta riuscita; 3° stu
dier bene l’efficaeia degl’ ingrassi onde impiegarvi solo gli essenziali, ri~
sparmiando le sostanze di cui la pianta non profitta ; infine indagare ed
attnare que’ miglioramenti de’ quali non e qui luogo da intrattenersi,
fra i quali perö anco gl’industriali di fabbricazione che, seeondo il The-
Näed, possono recare immensa utilitä, col profittare dell’ aciclo solforico
e residui delle radici di Robbia che attualmente vanno perduti.
2. Zafferano.
403. Industre coltura in piccole estensioni e quella dello Zafferano in
alcune nostre provincie meridionali; e Io era in quantitä ragguardevole
in un piccolo comune detto perciö Zafferano Etnea (prov. di Catania). Nel
territorio di Petralia-Sottana in Sicilia, nelle vigne ove i ceppi di vite
distano fra loro circa metri 4,50 per ogni verso, piantano in buche nel
centro dello spazio tra le viti, due a quattro cipollette di zafferano che
si coltivano, perdurando a produrre per molti anni purche scampino dai
topi campagnuoli che sono il loro nemico piü terribile.
404. Coltivasi anco nella Rrianza e qualche altro luogo dell’Alta Italia,
essendo pianta che prospera in diverse latitudini. Laonde nei territori di
Valchiusa, d’Orange, d’Angouleme, ed altri di Francia, ed in qualcuno
d’Austria e d’Inghilterra, si coltiva. Ma nelle nostre terre piü meridio-
nali, come nella Spagna, il fiore si svolge piü intensamente colorito, e
non perde l’aroma come ne’ paesi meno caldi; onde quello vien piü ri-
cercato e rimeritato dal commercio.
405. D’Italiane mostre ne avevamo qualcuna in mezzo a eollezioni di
piante commerciali, e medicinali: di espositori speciali italiani, come
dissi, uno solo di Aquila che trovasi fra i seguenti distinti con