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terrotti cosi i saggi avvedimenti, che si erano incornin-
ciati ad attuare framezzoamolti errori economici (1).
§ 13.
Governo austriaco a Venezia.
Dopo lo sfacelo del regno italico il Veneto, ritornato
sotto la signoria austriaca, fu costretto a smettere buona
parte delle ottime abitudini che aveva aquistate. Si re-
staurarono le idee protezioniste e di monopolio; con
maggior lena si introdussero le grettezze e le pedanterie
burocratiche nell’ amministrazione, assoggettando a nu-
merose ed inutili pratiche le industrie (che da una li-
bera azione e dalla piü ampia indipendenza potevano
trarre argomento di prosperitä), e reagendo allo spirito
di associazione ed alle ardite intraprese commerciali del-
l’epoca precedente (2). Con molta fatica abbiamo raccolto
i dati statistici inediti per questi primi anni; e sebbene
le fonti da cui attingemmo fossero poche, e intorbida-
te, pure con qualche dato sicuro potremo tratteggiare
le condizioni del Yeneto. La popolazione sommava a
'1,906,043 ab. (3) e lo stato degii abitanti era tale che il
Quadri scriveva (Rub. II) che « la guerra, le carestie e
le inlluenze epidemiche travagliavano tanto il territo-
rio veneto, dalla fine del 1813 (4) sino verso il declinare
(1) Vedi, ad esempio, a proposito delle vicende che ebbero le leggi
minerarie, lo scritto del ch. Lampertico sopra le legislazioni delle
miniere.
(2) Soltanto dopo il 1830 incominciö un qualche miglioramento.
In quell’ anno, eome ricorderemo, il portofranco fu ristabilito.
(3) Cfr. Quadri. Statistica, all’ Archivio dei Frari, rub. I.
(4) Notiamo che a Trieste nel 1812 la popolazione diminuiva,