venticinque anni prima di quest’ epoca, dava circa lib-
bre venete 600,000 di seta ogni anno (1). I telai di se-
terie erano 920. La produzione della lana risultava
molto inferiore ai bisogni, abbenche ügurasse in libbre
490,313: i telai erano 1563. La cera era poca; basterd
riferire che il prodotto ammontava a 42,676 libbre. Le
scorzerie erano 226 e si acconciavano annualmente
253,115 pelli: pareva certo che si importassero da altri
Stati molte bestie da macello e molte pelli crude, e
che si acconciassero in paese. Entravanc annualmente
q. 1,354,01 di pelli concie, pel valore di lire 493,926.
Insomma gli articoli pelli crude e concie e simili costi-
tuivano fra tutti (e dedotte le attivitä dalle passivitä) un
deficit annuo di lire 141,92 9 63 / (0() .
Pel lino e pel canape si aveva anche una notevole
passivitä. Se badiamo al commercio, ci accade di notare
che la esportazione di articoli di seta e articoli attinenti
era di 4,017 q., dai quali se ne devono dedurre 970 im-
portati. L attivitä di tutto il Veneto era di circa 21 mi-
lioni di lire italiane pella seta e sue manifatture. Tenuto
calcolo delle importazioni (98,773,242:31) e delle'espor-
tazioni (84,280,927:36) risultava "un’annua deficienza di
14,492,314:95.
Le piii importanti nostre attivitä procedevano dalla
seta e dalle relative manifatture; seguivano quelle della
lana (delle quali perö vi erano grandi difficoltä dipen-
denti dalla mancanza della materia prima), della vetra-
ria, conterie, cristalli e simili, delle granaglie, della car-
ta, dei cartoni, libri e stampe.
Le passivitä erano di due Sorte: i generi coloniali,
(1) Cio e confermato anche dal Sabbati (V. Quadri).