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anno si apriva una prima strada ferrata da Milano a
Monza a cura del De Putzer, della casa Holkhammer e
del costruttore ingegnere Sarti. II De Putzer aveva ven-
duto il pririlegio, ottenuto nel 1839, alla ditta Arnstein
Erskeles di Vienna E 1’ Erskeles, dopo mille speculazioni
avventate e subdoli raggiri, che ommettiamo dal riferire,
indettato coi banchieri viennesi e coi bergamaschi (che
ne erano interessati) fece che il Governo forzasse la so-
cietä Ferdinandea, la quäle aveva il privilegio di co-
struire la strada da Milano a Venezia, a condurla per
Monza, Bergamo e Brescia.
Ne avvenne, che dopo fiere polemiche, nel 1.® con-
gresso della socielä, tenuto a Venezia nel 1840, si desse
facoltä di nominare una commissione che studiasse, se la
strada da Milano a Brescia dovesse sviarsi per Monza e
Bergamo. Dopo molto agitarsi di contendenti e scritti
infmiti e vive polemiche (1), dopo congressi pubblici e
privati, e di piccole frazioni di partito, dopo che Valen-
tino Pasini, Daniele Manin, Lodovico Pasini combatte-
rono ad oltranza per la buona causa, tutto andö a vuoto:
spari, e si dileguö la societä. Eppure una sovrana pa
tente (23 dicem. 1842) era stata emanata, in seguito al
viaggio di Pasini a Vienna, per discutere e commentare
coi Governo le riforme da introdursi negli statuti! Ma
a nulla valse il buon diritto e le lealtä dei propositi
contro i fieri nemici dell’ impresa, e la storia ebbe solo
(1) Il Cicogna: Bibliografia veneziana (Saggio, Venezia 1857,
v. St. scientifica, p. 725 e seg.), annovera un numero stragrande di
scritti in argomento, e poiche egli nomina non gli autorj (che forsfe
talvolta vollen) comparire sotto mentito nome), ma coloro che appa-
rivano sottoscritti, cosi li cita tutti.