pensiero le idee che i Veneziani pei primi annunciarono
al mondo.
Dopo il pranzo la comitiva si radunö nelle barche,
rallegrata ancora dalla banda musicale: e qui il Cobden
ebbe novella occasione di ammirare la bellezza incan-
tevole di questa vaga cittä, e 1’ indole gaia e festosa dei
suoi abitanti; e comprese che a lui, come al piü degno
rappresentante della liberta economica e politica, si di-
mostrava un tale entusiasmo. »
Difaiti qualche giorno dopo, essendosi recato Manin
a visitare Cobden, questi gli tenne un discorso di molta
lode dell’ Italia, e di Venezia specialmente, di cui era
amantissimo. Il Cobden ripatriato (1), nel dar contezza
in Manchester dei suoi viaggi, faceva di noi benevola e
cara menzione; dappoi, scrivendo al Manin (2), diceva :
la nazione inglese attendere con gioia il momento in
cui gl’ Italiani, acquistata la loro indipendenza, avreb-
bero di nuovo servito di esempio al mondo intero in
fatto di liberta, di scienza e di civiltä.
Ed in Venezia, obre alla ricordanza, rimase ancora
il nome dei Cobden, scritto da lui medesimo in una la-
pide della grande loggia dei palazzo ducale, destinata
un tempo ai provveditori all’ annona. Il suo nome e
(1) Nel 9 maggio 1848.
(2) Il nome di Cobden e in parte raschiato, quello di Riccardo
(Richard) si legge intiero. 11 monumento, intorno al quäle il Lamper-
tico rettificö aleuni errori dello Zanotto, appartiene all’ epoca dei
Doge Giovanni Mocenigo (e precisavnente dal 147G al 1481). 11 cuslo-
de dei palazzo ducale mostrava nel rnarzo 1871 quella scritta ad
un Inglese, che riconobbe il carattere di Cobden. Vi ebbe chi, do-
lente di vedere che va scomparendo l’autografo, propose fosse coperto
con un cristallo forte o terso.