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I ducati poterono, a mezzo della lega, smerciare
vino, grani, bestiame, carni salate ecc., ed avere in
iscambio non solo i prodotti di maggiore importanza, ma
ancbe quelli d’industrie minori: come ad es. mobili, car-
rozze, guanti, ecc. ecc. II lanificio specialmente se ne av-
vantaggiö: e non solo le fabbriche del Vicentino, ma
quelle di Gandino, Cuzzaniga, Gasnico e di qualche altra
provincia di Bergamo spedivano ai ducati panni, schia-
vine e coperte di propria produzione (1). Quali fossero i
vantaggi speciali del Yeneto a tale riguardo si capisce
riflettendo che i pannilani di Schio e Thiene avevano
la tremenda concorrenza colle Stoffe pesanti di cotone,
fustagni ecc. delle fabbriche lombarde e viennesi, per
cui rimaneva interrotto il lavoro dell’ industria dei pan
nilani nel Vicentino per circa 6 mesi dell’ anno (2): che
nel 1854 lo smereio nei ducati cominciö con qualche atti-
vitä e si accrebbe dappoi, sieche si calcolava una esporta-
zione media, per anno, di oltre 2000 pezze in panni ordi
när! e manifatture fine di lana. Nel 1856(secondo se-
mestre) il totale importo della merce, passata ai ducati
dai distretti di Schio, Thiene e Valdagno, superava le
L. 300,000. Anche le fabbriche di stoviglie ebbero un
vantaggio nella provincia di Vicenza per queste nuove
attinenze commerciali cagionate dalla lega austro-e-
stense-parmigiana. Difatto sicomputava in via approssi-
rnativa, che 1’ importo degli oggetti inviati da tali fab-
(St. dell’ ind. man., pag. 232). « Questa lega era destinata ad abbat-
tere le barriere, che dividevano questi Stati, ed aprire piü largo
campo alle industrie e ai cominerci del Lonibardovenelo » (Cappel-
lari della Colomba, Le imposte di confine ecc., pag. 82).
(1) Gfr. Relaz. della caraera di commercio di Milano (1854), p. 50.
(2) Cfr. Relazione della camera di commercio di Vicenza (1854-56).