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Volltext: L' Italia industriale - studi con particolare riguardo all'Adriatico Superiore (Regno d'Italia e Imperio Austro-Ungarico) ; Industrie marittime

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germanica, ebbe le ratifiche nel 4 aprile 1853, e si de- 
liberö che avesse a durare per 12 anni, dal l.° gen- 
naio 1854. 
E notevole perö come i prodotti di maggiore im- 
portanza, che piü urgeva di contemplare (se si avesse 
posto mente alla condizione del Lombardo-veneto) fos- 
sero lasciati in oblio: ad es., la seta greggia e filatojata 
non fu contemplata, ne rispetto al dazio d’ uscita pel 
consumo negli Stati dell’ unione, ne per quello di en- 
trata negli Stati medesimi Le sete, che i nostri com- 
mercianti inviavano sui mercati dell’ unione germanica, 
dovevano sostenere la concorrenza delle sete francesi 
e piemontesi, che vi andavano libere da ogni dazio di 
esportazione, e quindi a minor prezzo, mentre quelle 
dei nostri paesi vi giungevano aggravate di un dazio di 
uscita, e pereiö piü care ; sieche riusciva impossibile 
qualsiasi onesta concorrenza. 
La statistica dimostra inoltre come queste tristi con- 
dizioni immiserissero anche altre industrie (per es. dei 
metalli), pei quali erano accordati favori alla lega do- 
ganale germanica mentre si frapponevano ostacoli alla 
loro importazione per mare e dai confini italiani. 
Come dicemmo, 1’ industria maggiormente protetta 
dalla tariffa austriaca era quella dei filati e tessuti, man- 
tenuta perö sempre la solita facilitazione alla lega do- 
ganale. 
Per accordare una maggiore protezione alla rnant- 
fattura di seta si imponevano dazi di esportazione, sui 
quali si accordava limitatissimo favore alla lega doganale. 
Una conseguenza benefica provenne indirettamente 
da questa lega. I nostri industriali, col citarla continua 
mente al governo austriaco come un esempio salutare,
	        
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