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desta lariffa, pure ispirandosi a principi protezionisli,
abbandonava perö il rigido sistema delle proibizioni c
moderava la misura dei dazi,
Perö chi consideri al modo, col quäle le tariffe au-
striache si attuarono, alle differenze che correvano fra
paese e paese (per ingiuste predilezioni), alla velleitä
di libero scambio, raffrenata da continuo bisogno di pro-
tezionismo, si avvedrä come le idee di libero scambio
tardavano ad attuarsi, e come ciö nuocessero alle indu-
strie, e ne trarrä la conseguenza, che le vere idee di
libertä non trionfarono a pieno, e quindi anche per ciö
1’industria non pote prendere un buono svolgimento.
§ 4.
Delle condizioni delle Industrie e del setificio
specialmente.
Per addivenire a una qualche dimostrazione analitica
dello stato delle industrie sceglieremo fra vari gruppi
quello che ha maggiore importanza e ci permette di
recare i dati per ciascheduna provincia del Veneto,
vogliamo dire il setificio: riferiremo adunque la stati-
stica delle Alande, dei filatoi e torcitoi dei tessuti di seta,
della tintoria e del commercio delf industria serica nel
1851 e 1852. Nel Yicentino ci erano intorno a 200
Alande fra grandi e piccole, con 1200 bacinelle: tre di
esse, cioe le piü importanti, erano mosse dal vapore (1).
(1) A Vicenza vi erano filande 24, caldaje 190, Iavoranti uo
mini 27, donne 570, fanciulli 10 ; a Bassano lilande 18, caldaje 70,
Iavoranti uomini 18, donne 210, fanciulli 5 ; a Marostica fdande 9,
caldaje 30, Iavoranti uomini 14, donne 90, fanciulli 2; ad Asiago