senza tener conto delle donne, che nelle piccole filande
attendevano allo svolgimento dei bozzoli. Nel biennio
1854-56 il piü dei fornelli sparsi nella campagna erano
oziosi, e 1’ arte serica occupava poco piü di 1500 per-
sone (1).
II rapporto della camera di coinmercio di Rovigo
(1851-52) da, come principale produzione della provin-
cia, funti 10,000 circa di seta greggia (2). Nelle filande
di Rovigo, Adria, Radia, Fratta si seguiva di solito il
metodo di Lombardia, ma la riuscita era alquanto in
feriore. La mano d’ opera proveniva, in parte da Vi
cenza e in parte trovavasi sul luogo. Qualche filanda
era condotta col sistema Galvani (sic) e trovavasi in
istato di miglioramento. Difettando generalmente il sus-
sidio dei vapore, il costo della seta era alquanto supe-
(1) Se vogliamo studiare ora la decadenza della trattura ve-
dremo che essa avvenne dopo che, pella produzione dei cuciri, non
si adoperavano piü le sete tonde tratte dai bozzoli, che i contadini
in quasi tutti i distretti delle provineie solevano filare, per cui in
ogni corte di campagna si vedevano 3 o 4 fornelli, che lavoravano
per due o tre mesi. Introdotto 1’uso di vendere i bozzoli in natura
ai filandieri di professione, ed essendo (pella scarsezza dei prodotto
negli Ultimi anni) salito molto piü dei consueto il prezzo dei boz
zoli, ne venne che la trattura in via economica cessasse quasi dei
tutto, e che ad abbatterla viemmeglio concorresse 1’ imposta sulle
arti e commercio e sulle rendite, che colpi le piccole filande di
seta, benchü condotte soltanto con bozzoli ottenuli sul fondo stesso
dei filandiere. La quasi totalitä dei bozzoli delle provineie era venduta
ai filandieri speculatori, che li facevano trarre ad uso di seta reale.
I filandieri inoltre, lenendo i loro stabilimenli fuori di provincia, es-
portavano tutti i bozzoli in istato greggio.
(2) La provincia poteva dare ordinariamente un prodotto pella
rnetü di piü della somma indicata : il prezzo medio e fiorini 10;30
il funto.