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e lavoravano annualmente 60,000 libbre di seta, che a
Lione e a Vienna era assai pregiata: il triennio 1854-56
riusci vantaggioso a questa ditta.
Nella provincia di Verona il prodotto ordinario di
seta füatojata fu, prima del 1854, ch. 120,000: nel 1854,
105,000 ch. : nel 1855 ch. 70,000 : nel 1856 ch. 42,000.
Nel triennio 1854-56 fu limitato il numero dei filatori.
I proprietär! di filatoi, difettando di seta tonda no-
strana, acquistavano seta greggia estera (in particolare
del Levante, della China e delle Indie); ma costava assai,
e le nostre maestranze non erano addestrate ad apparec-
chiarla: per lo che, prima di affidarla al torcitojo, si dove-
va rispedirla in Lombardia od in Tirolo, per essere atta
a sopportare tutte queste spese. Era poi universalmente
lamentato il sistema in uso dei filatoi per 1’ incannaggio,
la doppiatura e la torcitura della seta. Nella provincia del
Friuli fmo dal 1851-52 i torcito! andavano migliorandosi:
soltanto non sempre si poteva utilizzare la forza motrice
idraulica. Fino d’allora si era ottenuta 1’ approvazione
governativa di comperare, ad uso e a spese della in-
dustria serica del paese, l’apparecchio di stagionatura,
stato introdotto per lo passato in Udine da un privato.
Fino dalF anno 1852 si attuarono regolamenti fra pa-
droni e lavoranti addetti alla industria serica, dietro
proposta della camera di commercio. I füatojeri di Udine
lo fecero per antivenire l’inconveniente, che gli operai
dei rispettivi filatoi chiedessero caparre ai padroni, man-
cando poi agli obblighi assunti (1).
(1) Il regoiamento si espi'irae appunto cosi: Lo accompagnava
ccm una nota clel 19 agosto 1852 (n. 19581 1443, r. Il), 1’ i. r. de-
legato in Udine ai cominissari distrettuali della provincia e alla
congregazione municipale di Udine.