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II prodotto dei bozzoli nel 1851 fu scarsissimo, ma
diede piü del consueto per cento di reddito in seta, per
cui il füandiere ebbe anche, pagando cari i bozzoli al
produttore, un conveniente guadagno. Questo fu relati-
vamente minore nel 1852, essendo saliti i bozzoli ad un
prezzo alquanto alto, e perche la rendita per cento fu
in media minore.
Sul finire del 1851 e piü al principio del 1852 il
mercato della seta si rianimö. Nel triennio 1853-56 il
prodotto dei bozzoli si calcola in media di libbre grosse
veneziane 2,250,000 (di ch. 0,447 per libbra) e diede per
adeguato un valore di 5,000,000 di lire.
Intorno alle industrie dei cuciri (torti o tinti) notia-
mo che nel 1854-56 la quantitä di cuciri tirati spediti da
Verona era sempre perö minore.
Altre volte si calcolava che due terzi circa della seta
lavorata ad uso di cuciri partisse da Verona per Vienna e
per le piazze del nord giä tinti e in istato di essere ado-
perati come prodotti fmiti: in questo tempo ciö accadde
appena pella quinta parte: il rimanente si spediva crudo,
perche non si aveva il tornaeonto di far lingere (ec-
cetto il colore bleuj. Nel nuovo triennio le poche tin-
torie, aneora in attivitä, minacciavano di chiudersi, o
limitare il loro lavoro ai soli filati di cotone, o ad altri
simili articoli, destinati al consumo locale.
Si era tentato (ma non a sufficienza) di attuare i mi-
gliori sistemi pelle tinture della seta.
La seta lavorata in trame nella provincia del Friuli
(circa una metä del totale) passava fino dal 1851-52
in buona parte a Vienna: la greggia di spesso faceva
capo a Milano, che in gran parte passava a Lione, ed in