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Volltext: L' Italia industriale - studi con particolare riguardo all'Adriatico Superiore (Regno d'Italia e Imperio Austro-Ungarico) ; Industrie marittime

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poca quantitä alla Svizzera, alla Germania Renana e 
a Londra. 
E dopo che il Piemonte aboli i dazi di esportazio- 
ne della sua seta molta seta greggia del regno passö a 
Milano ad esservi manufatta, lasciando cosi a quel paese 
il beneficio di lavorarla. Anche i cascami (struse e 
strazze) passavano quasi tutti all’ estero principalmen- 
te a Londra; parte erano richiesti dalla nuova fabbrica 
di Cremona, eccetto quelli che si filavano grossolana 
mente (1). 
Sul finire del 1851 e piü al principio del 1852 il 
mercato della seta si rianimö. 
Nella cittä di Vicenza vi avevano circa 45 telai sem- 
plici e 15 alla Jacquard, il cui lavoro non era perö sem 
pre attivo : eseguivano Stoffe in seta e miste in oro ed 
argento, Stoffe liscie adoperate per abiti come broccati, 
damaschi, spollini d’ oro e d’ argento per chiese. 
§ 5. 
Ancora sul setificio e sulle altre Industrie del tempo 
(1854-56) e critica dei dati statistici. 
Nel Vicentino il prodotto dei bozzoli si calcola in 
libbre 3,500,000 (delle quali ciascuna ch. 0, 58, 65, 89). 
Ma queste cifre, come fu obbiettato allora alla camera 
di commercio di Vicenza che le espose — non hanno 
basi concrete e sono manifestamente esagerate. Tanto 
e vero che pel Vicentino si annunziavano lire 300,000 
di seta greggia, prodotta da 1176 caldaie, mentre nel 
(1) Cfr. Rapp, della camera di commercio (1851-52).
	        
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