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dantesco di coteste misure di rigore, e le conseguenze
malefiche che ne derivavano, diremo alcun che intorno
al sistema delle perquisizioni governative nei luoghi
dediti alle industrie. Nel Lombardo-veneto si perquisi-
vano minutamente i locali di esercizio, i magazzini,
e con visite, verificazioni ecc. si recavano noje e danni
ai fabbricatori, senza giovare punto allo Stato. I piü
astuti sapevano bene eludere queste vigilanze, e coloro
che cadevano nellarete erano ben pochi; avveniva perö
sempre che nelle visite falte a questo modo si volesse
pure dai perquisitori venire a capo di una qualche gran-
de fraude! Di guisa che, anco laddove nulla vi era in
opposizione alle leggi vigenti, per mostrare zelo e pre-
mura si sequestravano le merci, che poi, in seguito a
pratiche infinite e minutissime, a pedanterie cancelle-
resche ed a formalitä che sciupavano il tempo in non-
nulla, si dovevano restituire dalla finanza agli stessi
industriali e commercianti. I quali perö, dalla lunga
giacenza delle merci, avevano sempre o deterioramenti
o perdite di denaro, che il governo non voleva rifon-
dere. Cosi s’ingeneravano le liti, il malcontento: e cosi
il negoziante viveva in continuo sgomento e in halia de-
gli altrui capricci (1). Il protezionismo si tramutava in
ordinamento governativo, l’amministrazione era gretta,
il contrabbando spadroneggiava. Bella cornice per col-
locarvi il quadro statistico delle nostre industrie!
(1) Come prova dell’ ignoranza pretenziosa, con cui si praticavano
queste vessazioni, diremo, che merci per un valore di centinaia di
mille lire furono (per sospetti d’ illegittima provenienza) sequestrate
e trasportate alla dogana, mentre le cognizioni necessarie a distin-
guerle non si avevano punto dagli agenti di finanza.