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vasi la tenuitä. de’ salari, i favori, le commissioni gover-
native che avevano le fabbriche tedesche e mancavano
a quelle del Yicentino (1). Se Alessandro Rossi di Schio
seppe vincere coli’ altissimo ingegno si grandi difficoltä,
la storia delle industrie non dimenticberä ehe altrove, di
fronte a cosi falte jatture, vari opifici caddero in ruina.
Anche i dazi recavano grave nocumento. Lo spac-
cio dei panni erasi accresciuto per la lega doganale
con Parma e Modena ; poi invece per la dogana al
Mineio venne sottoposta a nuovi dazi. II panno comu-
ne di Schio, che pesava un chilogrammo al metro e si
vendeva al metro 4 lire italiane, pagava nel 1865 una
lira e 60 centesimi di dazio. Si doveva pagare anche il
dazio per introdurre le macchine, il quäle per istrazio era
detto di favore, ed era gravissimo, importando circa 40
centesimi al chilogrammo. Per ottenere questo dazio di
favore si doveva provare, che la macchina non si poteva
acquistare dalle fabbriche dell’ impero austriaco. Intanto
le macchine se ne stavano alla dogana e pell’ ignoranza
degl’ impiegati doganali accadevano fatti inauditi: ad es.
fu giuocoforza di pagare come ornamenti di lusso i con-
gegni di un gazometro per una fabbrica di panni! E
incredibile ma vero !
§ 14.
Istruzione tecnica.
Una delle cause dello scadimento delle industrie
(nei tempi dei quali parliamo) fu anche la mancanza
(1) V. neü’ Amico del popolo sul Lanificio Rossi, ottirao scritto
del prof. E. Castelnuovo.