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§ 7.
Costruzioni navali nell’ estuario veneto.
. L’ estuario veneto ci si presenta in ben altra condi-
zione. La vita marittima vi e poca, i capitali non accor-
rono a vivificare le imprese di costruzione navale, le
scuole mancano di numero proporzionato di allievi, la
societä marittima locale, istituita per uno scopo patrio-
tico non ha nemmeno raccolto un milione di lire, e,
sebbene fornita delle migliori intenzioni, ebbe a sol’frire
molte disavventure, la societä cooperativa di produzione
degli operai carpentieri e calafati, quantunque laboriosa e
intelligente, dovette menare innanzi la vita assai pe-
nosamente.
Se queste sono le reali condizioni dell’ estuario,
duole perö che in buona o in mala fede si continui a
dipingere ancora piü melanconica e triste la condizione
di Venezia, di Ghioggia e di Pellestrina. Le costruzioni
navali, sebbene in piccola quantitä, pure si fanno tuttora
in questi cantieri, cheeche ne abbiano detto e scritto e
ripetuto in contrario deputati, senatori, ministri e pub-
blicisti, i quali non si peritarono di asserire che F estua
rio non e adatto allo svolgimento delle imprese marittime
e che F industria ne vi fu mai, ne poträ esservi pell’ av-
venire esercitata. E contro tali esagerazioni che prote-
stiamo, adducendo in pr'ova delle nostre asserzioni i dati
positivi della scienza.
Gli squeri di Venezia, dei quali sono proprietari i
singoli costruttori navali, sono scali da costruzione, e
si definiscono riquadri di terreno, circondati, nella