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— III —
tarderei ad accingermi ad opera di maggiore lena, ad
estendere le mie ricerche a orizzonti piü vasti.
Intanto, nel presentare questo saggio, considero
che le industrie adriatiche sono chiarite dalla storia
che ho potuto esporre, consultando documenti ine-
diti nei vari archivi, e attingendone anche dalla viva
voce di pochi eletti superstiti della generazione che
ci ha preceduto. E se ho ficcato lo sguardo scruta-
torc nella storia di tutte le industrie, egli e che ap-
punto in avvenire io intendo di fare opera maggiore
a quella che ora ho tentato, e tenere discorso delle
manifatture italiane cosi nella loro parte artistica,
tradizionale, liberissima, come nelle nuove forme
industriali che sono imposte dalla moda e dal buon
mercato.
II vedere perö con quäle curva ascendente le in
dustrie sieno pervenute all’ alto punto nel quäle
ora si trovano, mi parve cosa interessante per 1’ c-
conomista, come in generale per ogni pensatore.
Inoltre, il fatto presente che mi preoccupa, che e
1’ Esposizione di Vienna, risponde alla tendenza del
mio lavoro: i sapienti ordinatori di quella Mostra,
nei loro programmi pci gruppi speciali, hanno dimo-
strato di amare tale rassegna storica, che adduce
alla retta visionc del presente: e gli avveduti espo-
sitori si diedero premura a seguirli nel loro savio
concetto, raccogliendo modelli, disegni, tipi di cose
anteriori a quelle che si esponevano.
Se la prima parte del libro (Storia delle indu-
slrie) ha, con tali idee, codesto addentellato, la se-