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ad esso, si debba fare uno spreco di molto legname. Per-
ciö di frequente anco i porti austriaci e quelli d’Italia,
che lo possono fare agevolmente pel trasporto, adope-
rano fette di Romagna, col vantaggio anzidetto. S’ ag-
giunga poi che con queste fette sifanno lunghezze suffi-
cienti per pezzi di costato; mentre in altri luoghi d’ Ita-
lia i legnami sono talmente limitati in lunghezza, che i
quinti devono essere composti diun nurnero maggiore di
pezzi, con danno, se non di soliditä, almeno di economia
nel lavoro.
Yenezia trovasi inoltre in huone condizioniper quer-
cia da filo, da chiglie e da legamenti. Questa proviene
direttamente dai boschi del Yeneto, e la sua qualitä non
teme il confronto con verun’ altra, perche il colorito, la
fibra e i suoi anelli la fanno scambiare con quella di
Stiria. Ne vale 1’ obbiezione riuscire quella che proviene
da qualche speciale localitä inferiore per essere un
po’ grassa, il che viene dimostrato dal colorito tendente
al rossigno, dagli anelli di rninore spessore e dalla poca
llessibilita, che si manifesta special mente sotto la piega,
che i carpentieri danno ai tavoloni mediante il fuoco.
Percioeche anche in Italia avvi la cosi detta farnia, che
e di molto inferiore a quella di cui ultimamente parlam-
mo; e in qualche porto si fa uso del cerro, che non deve
essere confrontato con la quercia anche inferiore del Ve-
neto. Ne questa e da paragonarsi, come dicemrno, colla
pessima di Croazia e di Ungheria, dellc quali si fa tanto
uso nei porti austriaci, con grave danno della nave ;
dacche, a hreve andare, si manifesta la putrefazione secca
che la polverizza; il che non ha luogo nella quercia in
feriore del Venelo, per poco che si cerchi di conservarla.
E un altro vantaggio per Venezia si e quello di