— 184 —
essere vicina a Parma, a Modena, all’Istria ed alla Stiria;
per eui, se ne avesse bisogno, potrebbe ricorrere a questi
luoghi per legnami, con piü profltto di altri porti del
regno, che ne sono distanti.
In quanto poi a legnami resinosi squadrati per lo
scafo 1’ estuario veneto trovasi in condizioni favorevo-
lissime; e basta a dimostrarlo la esportazione continua,
che di qui se ne fa per 1’ estero e per 1’ interno. II Ca-
dore ed il Bellunese sono sorgenti ricchissime per questi
legnami, che si hanno qui a un prezzo mitissimo. Anzi
a tal punto osserviamo che nel prezzo, il quäle sta re-
gistrato negli specchi inediti di confronto, che uniamo
alla presente opera, noi tenemmo conto non pur di una
media (posciache varia il costo di questi legnami secondo
la grandezza dei pezzi), ma anche dell’ aumento relativo
alla squadratura, che e dimandata nelle costruzioni na-
vali. Oltre di che vuolsi por mente a ciö, che il prezzo
dei legnami del Gadore e del Bellunese potrebbe dive-
nire anche piü mite dell’ attuale, qualora si volesse ese-
guire una strada, che ne facilitasse il trasporto a Venezia;
di che venne fatta non ha guari una sollecitazione ai
nostri mercanti di legname cadorino (1).
E 1’ uso che i Veneti fanno specialmente del larice
potrebbe essere maggiormente generalizzato nello scafo,
e gli armatori non dovrebbero schifarlo tanto; percioe-
che, quantunque esso sia inferiore alla quercia per du-
rezza, tutlavia e pressoche incorruttibile, e s’ indurisce
di molto nello stare sott’ acqua. Egli e perciö che nel
nostro arsenale marittimo esso fu adoperato come fa-
(1) V. Gazzetta di Venezia, 15 giugno 1870, appendice sulla
ferrovia a cavalli, e cfr. i vari progetti recenti di ferrovie.