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gnami cosi buoni da farne grande esportazione per
l’Istria e la Dalmazia, e possa.valersi di una manodopera
a mite prezzo.
L’ egregio dep. Boselli faceva a ragione meditare la
carnera dei deputati su eodesti fatti! Ci duole pero che
le statistiche su tale argomento non sieno le püi recenti,
e sebbene per le costruzioni navali abbiamo potuto ad-
durre dali del 1872, pure per la marina mereanlile ci e
giuocoforza di limitarci a quelli del 1870.
Al 31 dicembre 1870 erano inscritti nri ruoli dei
22 compartimenti marittimi 185,050 uomini; dei quali
142,189 erano compresi nella prima categoria dei mari-
nai e 41,861 nella seconda categoria degli applicati alle
arti e Industrie marinaresche; fra quelli della prima
categoria si annoveravano 6,763 capitani; 4,257 padroni;
1,262 secondi di bordo ; 120,801 marinai e mozzi; 987
macchinisti e fuochisti e 8,119 pescatori di alto mare; fra
quelli della seconda categoria: 22,729 pescatori di costa
e di rinforzo ; 285 piloti pratici; 5,250 barcajuoli; 297
costruttori navali e 13,300 maestri d’ ascia e calafati.
Dal 1869 al 1870 aumentarono da 141,044 a 142,089
gli uomini di I categoria, da 39,479 a 41,861 gli uomini
di II categoria : 180,523 a 184,050 1’ intero corpo della
gente di mare.
Le matricole del naviglio mercantile italiano, al chiu-
dersi del 1870, annoveravano 18,822 bastimenti a vela
e a vapore della complessiva capacitä di 1,015,038 ton-
nellate (1) ; i bastimenti a vela erano 18,704 di 980,938
(1) Nei dati surriferiti sono compresi 139 navi di 2953 tonnel-
late (137 di 2775 tonnellate a vela e 2 di 180 tonnellate a vapore)
del compartimento di Civitavecchia.