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conda (Industrie marittime) e svolta in modo che
piü agevolmente, io spero, troverä annuente la pub-
blica opinione.
Invero non vi e nessuno che ponga in dubbio la
importanza che hanno in Italia le industrie maritti
me. Perö fu cosi grande, in questi Ultimi tempi, il biso-
gno di provvedere con leggi, con trattati o con ispeciali
convenzioni all’ assetto della marina mercantile e ad
una ottima legislazione sulla pesca, che si ebbero in
propoeito discussioni e polemiche e progetti di leggi
e voti di congressi commerciali e marittimi, e rela-
zioni parlamentari e inchieste governative; ma nella
ressa delle proposte e degli affari, nella necessitä di
sottoporre i fatti od i numeri che gli esprimevano ad
un provvedimento inspiratodalla opportunitä, accadde
che non sempre la scienza avesse gran parte in questo
febbrile lavorio. Cosi la serenitä dell’ economia in-
dustriale fu turbata dalle preoccupazioni della finanza,
del commercio, della politica ! La difficoltä adunque
che io ho avuto nel coordinare dati sicuri ed accer-
tati fu causata appunto da questi motivi: e percib
dovetti considerare le condizioni dell’industria in se
stessa e in relazione ai paesi esteri, ma facendo astra-
zione a tutte quelle perplessita e dubbiezze che si af-
facciarono alla mente degli empirici, quando dovettero
occuparsi delle nostre industrie marittime per logife-
rarne, o per rimediare, con qualche palliativo, a’ gra
vi sconci, o per imporre silenzio ai sommi principi
economici in nome della suprema necessitä politica.
Nel capitolo I e II ho considerato le condizioni