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merci e lucrare di phi. II carbone nazionale, non pre-
sentando che poca o nessuna convenienza a Trieste, e
tanto meno atto a rimpiazzare 1’ inglese nelle altre sta-
zioni, imperocche, nel menlre per quelle si pagano dal-
ringhilterra noli pari o minori che per Trieste, biso-
gnerebbe aggiungere al prezzo del carbone, posto a
Trieste, un nolo per recarlo dalle stazioni all’ estero.
Del resto si fecero studi per adoperare carbone di
Oravitza e di Ostran, e quantunque si continuasse anche
negli anni seguenti a scavare il carbone dalle cave di
Duffryn presso Cardiff, pure il completamento della
rete ferroviaria, l’inaugurata riduzione delle tariffe, per-
misero di tentare il consumo (in maggior grado) del car
bone ungherese. Riusci per ciö utile di aumentare la
portata dei piroscafi, perehe si pote fare l’intiero viaggio
con carbone preso a Trieste, senza provvedersi nelle sta
zioni intermedie, accrescendo cosi il consumo del car
bone nazionale, diminuendo, quando era necessario, il
consumo del carbone inglese.
Passando ora ad altro argomento, vogliamo notare
anche un fatto pel quäle in Italia si nutrono molti pre-
giudizi, e che ci fu gradito di studiare presso 1’ ammi-
nistrazione del Lloyd; vogliamo dire dei trasbordi.
Quando si accenna ai trasbordi nei nostri paesi (anche
i piü addentro nelia vita marittima) pare che si pon-
gano le inani sulle brage accese; ora, non senza conve-
nire che il fare a meno dei trasbordi, quando ciö e
possibile, riesca d’ indubbia utilitä, vogliamo citare 1’ e-
sempio recato dal direttore commerciale del Lloyd. Esso,
nel 1868, riferiva il patto conchiuso con la Bombay-
Bengal-Steam-Navigation, pel quäle i piroscafi del Lloyd
recarono a Trieste, nel 1867, circa 12,000 balle di coto-