VII
costruttrici, che hanno raccolto capitale inadeguato
al lavoro, e altre menano vita stentata : e non sempre
il governo puö dare all’industria privata quella prova
d’ imparzialitä nelle proprie commissioni, che e pure
uno degli elementi necessari pclla ricostituzione eco-
nomica del paese.
Fra tale cozzo di delusioni e di trionfi mi fu
difficile il descrivere gli stabilimenti che o vera
mente sono degni dell’ Italia oppure accennano di
divenirlo, e ancor piü malagevole mi riusci di fare
previsioni su quelle societä che appena adesso hanno
messa radice.
Ciö che mi riusci meno arduo (sebbene non
avessi ajuti di ricerche altrui) fu lo studiare, se per
materiali di costruzione da noi si possa aspirare alle
industrie navali; se pella condizione morale ed eco-
nomica degli operai, pella media delle mercedi, pelle
cognizioni e la pratica nell’arte, ci sia lecito di trarre
partito dalla manodopera piü di quello che non si
sappia fare all’ estero.
In queste ricerche mi giovarono soltanto gli
studi fatti sul luogo coli’ ajuto di amici e di colleghi
che o si recarono meco a visitare i centri dei quali
tengo parola, o che ivi si trovavano. E pero della
Ligufiaho favellato, perche io stesso visitai piü volte
Genova, Varazze, Sest ri-Ponente, Voltri, Prä, Chia-
vari e oltraccio ebbi notizie dalla illustre camera di
commercio, dal chiar. prof. Virgilio, avv. G. Falcone,
cav. Fazio, cav. Mom hello. Coi chiar. prof. Zanon e
capitano Camperio visitai l’Esposizione internazionale