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pervenire; sebbene una nuova e diligente disamina
non aggiungerä, forse, nuovi ragionamenti a quelli giä
fatti dopo la esposizione mondiale di Parigi; sebbene le
conclusioni esposte aneo di recente da Sageret e da
Freminviile abbiano probabilita di rimanere le sole ve-
ridiche e certe, nulladimeno la copia dei fatti statistici,
la suppellettile di notizie, di modelli, di confronti che i
giurati raccoglieranno in Vienna, recheranno una note-
vole influenza sulla pertrattazione di questo argomento.
Dell’ Italia, che prende una parte assai modesta e
inadeguata alla Esposizione, speriamo aver fornita suf-
ficiente contezza cd nostro libro; le altre nazioni piii
sagaci e avvedute, in molto maggior numero, presente-
ranno libri, disegni, tipi e lavori eseguiti: perö 1’im-
parziale osservatore avrä si dagli uni che dagli altri un
largo campo di studi: e, se non andiamo errati, risulterä
che F Italia, sebbene abbiasi mostrata anche questa volta
edle vesti sgualcite, col volto spaurito e con timidezza
giovanile, come chi non e ancora consapevole delle pro-
prie forze, nulladimeno e nel fatto assai migliore di
quello che essa stessa non affermi, e cosiffattamente pro-
gredita, in si lieve volger d’anni, da mettere nelle sue
potenti rivali un presentimento pauroso del suo gra-
duale e continuo rinascimento.
§ 3.
Ancora delle costruzioni navali.
L’ interesse personale, il tornaconto o il risparmio
di spese negli acquisti dei materiali e nella manodopera
daranno impulso in Italia, piü che altrove, alle .costru-