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E certo perö che questo divieto non si puö pren-
dere alla lettera, perche 1’ alea penetra cosiffattamente
nelle specnlazioni ed e cosi arduo, per non dire im-
possibile, il mettere riparo alle furbesche ed artificiose
oscillazioni di valori industriali e di titoli di societä, che
la piü buona volontä dei commercianti non vale ad im-
pedirlo. Yogliamo perö notare che il giuoco di borsa,
sebbene si diffonda nelle sue forme svariate a Genova
come altrove, non ha preso in Italia quelle proporzioni
che nell’ Austro-Ungheria si veggono tutto giorno, con
gran dolore degli economisti e degli industriali.
Non sappiamo se ascrivere a maggiore moralitä o a
timidezza e inesperienza questo contegno dell’ Italia: ö
certo perö, che anche nelle recenti crisi che turbarono
il mercato europeo da noi accaddero pochi fallimenti,
lievi perturbazioni del credito, e anzi molte delle cittä
commerciali del regno si dimostrarono scevre da co-
desta lebbra dell’aggiotaggio; e le nuove istituzioni indu
striali, chefrettolosamente si svilupparononella penisola,
rivestirono le forme che la scienza vagheggia e che sol-
tanto un cieco empirismo voleva deturpare (1).
E indubitato che la saviezza italiana si e assai di fre
quente manifestata, quando in tutta la penisola si erano
sparsi avidi aggiotatori, che col falso luccicore dei divi-
dendi, con altalene di rialzi e ribassi, con trasformazioni
fantasmagoriche, avevano ripigliate le ubbie di Law,
e assordati gli uomini di affari con magniloquenti pro
messe e con un nuovo Eldorado. Le imprese marittime
(1) Rieordiamo (sebbene trattisi di altre industrie) tutte le nuove
societä che ora si formarono col solo scopo della seria speculazione
(lanificio, cotonificio, linificio, cartificio, setificio, ceramißcio) ecc.