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dell augustissimo Cesave, e aggiunge che le vigenti leggi, colla piü
suddita rassegnazione, si venerano ed obbediscono, e che si ha
riverente fiducia di sperimentare le provvide tutele dello Stato, ed
altrettante cortigianerie.
Ma questa vana pompa rattrista chi legge, e lalvolta lo sforza a
ritornare sulla pagina letta, perehü 1’ argomento principale ö involto
in frasi ossequiose, e si fa appello ai magnanhni cuori, a propo-
sito del cremor di tartaro ecc.; e ciö impedisce al ricercatore di trovare
ün filo che lo guidi attraverso il labirinto deile Note di una Depu-
tazione parolaja e declamatrice.
Ciö che perö auraenta la fatica, nell’ intraprendere lo spoglio di
cosi fatti documenti, e 1’ irregolaritä, la confusione, il disordine, con
cui si seguono 1’ uno accanto 1’ altro gli argomenti i piü disparati ;
si parla di corsari francesi in una pagina, e nella seguente del banco-
giro ; queslioni di industria vanno accanto a relazioni sopra un chi-
rurgo, e via dicendo.
Soltanto nei primi volumi vidi scritto 1’ argomento della nota in
margine, ma pegli altri mi accadde di cercare parecchie scritture
utili fra mezzo a molte che si riferivano ad argomenti sconclusionati.
E certo che in questo modo le agevolezze che gli studi moderni
presentano, anche negli archivi, sono tolte di mezzo, con grande
nocumento agli studiosi.
Pochi sono invero i documenti stampati, e le monografle di mag-
gior levatura, di necessitä, passano di volo su questa epoca. Recherö
ad esempio gli ottimi Saggi statistici ed economici sul Veneto del
ch. dep. Morpurgo (Padova 1869) e l’opera: Venezia e le sue lagune,
in cui le notizie statistiche del commercio e della industria dettate
dalP egregio avv. Tommasoni non vanno che dal 1841 al 1845. Non
era certo dpera facile il descrivere lo stato delle industrie a quell’epoca.
A noi perö non accadde di tener conto dei minuti particolari; e perö
sapevamo che in tempi cosi disordinati sarebbe riuscito malagevole
1’ istituire nuovi opifici, e spingere a maggiore alacritä quelli che giä
esistevano.
Un fatto generale ci sembra perö importante, e a torto posto fino
ad ora in dimenticariza, ed ü la tendenza ad occuparsi di questi ar
gomenti. Non si potevano estrinsecare i progetti accatastati 1’ uno sul-
1’altro, ma chi ad essi ponesse mente noterebbe, anche colla povera
bibliografia che ho raccolta, un indirizzo industriale migliore, una rea-