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oggi invece si trovano separatamente aggruppati in
ogni statistica, anco di poco momentq. La statistica,
invero, non e divenuta 1’ arbitra degli Stati nelle loro
pubbliche confessioni, se non che nel secolo XIX; e
sarebbe utopia il rintracciare la veritä, espressa da
numeri, nell’etä di mezzo : in quell’epoca e piii facile lo
scoprire idee, teoriche, tentaüvi di speculazione scien-
tiüca di quello che esattezza e precisione.
E allorquando ci si presentano tabelle e quadri e
specchietli artificiosamente redatti, siamo troppo scet-
tici per prestarvi fede, tante sono le prove che abbia-
mo dell’ influenza della politica sulla statistica nel me
dio evo, per ciö che si riferisce alle bauche, alle officine
ecc. Del resto, vuole giustizia che si ricordi, come la
Repubblica di Venezia abbia avuto, fino dal secolo XII,
un catastico o libro del comune, nel quäle erano indi-
cate le condizioni economiche dei cittadini! Nei secoli
seguenti essa fu pure liberale, sapiente e sagace anche
nel compilare i bilanci della propria ricchezza indu-
striale; e cosi pote di spesso superare i pregiudizi dei
tempi e le paurose abitudini degli altri Governi. Gli
e appunto per ciö che noi, sebbene peritosi, tentiamo di
riferire alcune notizie generali sulle sue Industrie, soffer-
mandoci specialmente (ed a parte) su quelle di maggior
levatura, cioe sulle industrie marittime e sulle vetrarie.
Infatti, che cosa potremmo dire delle altre? Che fio-
rirono quando la Repubblica era in äuge e con essa
decaddero; ma per nessuna abbiamo notizie sicure, Or
dinate, e ci sembra impossibile di poterle raccorre. Giö
che facilmente invece si rileva e il carattere delle leggi
e dei regolamenti che vi si riferiscono.
Rifulge nella storia delle industrie venete della Re-