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misteriosa terribilitä, il governo. Gli stendardi veneti hanno sven-
tolato gloriosi nelle crociate. La possanza della Repubblica s’inizia
in terraferma, allargasi nei mari; e ambita la sua alleanza. Dalle
colonie, dalle vittorie, dalle paci, pur dopo la sconfitta, Venezia at-
tinge creseente grandezza. Ha mestieri di piü ampio arsenale. Au-
menta 1’ antico, che sorge col novello fra mura e torri merlate.
Nella denominazione degli aggiunti luoghi vuol forse ricordare il
Tanai, da’ paesi del quäle trae le materie pe’ cordami. Le offlcine,
per questi e per ogni altra maniera di marittimo provvedimento,
nell’ arsenale raccoglie.
MGGGXXV. — La signoria veneta estendesi in terra ferma. Piü
non bastano gli armamenti pel mare, e 1’ arsenale vuol esser luogo
dato ad ogni specie di apparecchi guerreschi. Un ragguardevole am-
pliamento in terreni, e pel quäle, merce il canale denominato Canova,
il lago di san Daniele vien congiunto alla darsena, decretasi nel-terzo
ultimo anno del mite dogato di Giovanni Soranzo.
MCGGLXXXIV. — In quest’ anno, nel quäle la corona dei dogi
da Nicola Marcello, cessato alla vita, passa a Pietro Mocenigo, si
da mano ad altre costruzioni, munendole sempre d’ alte mura e torri.
Siffatte giunte han nome di nuovissime, e col canale, che si chiamö
delle Seghe, son poste in comunicazione con le anteriori; ma sol
quarant’anni dopo il cominciamento. Volgesi allora il 1516; e per
la pace di Bruxelles, essendo posto iine alle guerre suscitate dalla
lega di Cambray, il leone di S. Marco posa come chi esce illeso
da pericolo estremo.
MDXXX1X. — Il vecchio Pietro Lando cinge la corona di prin
cipe allorche si decreta di erigere alla estremitä dell’ arsenale ap-
posito fabbricato per quelle polveri piriche, le quali, sin da 190 anni
prima, erasi dall’ armata veneta impreso ad usare, sfolgorando il na-
viglio genovese.
MDLXIV. — Un canale, che prende nome dai legni chiamati
Galeazze, poscia un bacino, che egualmente si denomina, sono sca-
vati per vantaggiarsi meglio di talune parti dell’arsenale. Allora
il berretto dei dogi 6 sul capo di Girolamo Priuli. Gorre un lustro;
ed, essendo il trono occupato da Pietro Loredan, vien tolta dall’ampio
ricinto 1’ officina delle polveri. Vari scoppi, che avean recato note-
voli danni, e una esplosione piü terribile dell’ altra avvenuta nel 1569,
doveano consigliare, e veramente indussero a rimuovere per sempre