mezzi di trasporto. I Veneziani, a non venir meno nel
confronto, allestirono alla vela nna flotta maggiore di
quella dei rivali (1). Fu diretta dal doge Dornenico Mi-
chiel, e si compose di 200 legni fra navi e galere : e lo
sforzo prodigioso che poi si fece di armare in 100 giorni
100 galere e 20 navi, sei da guerra e da carico, e del-
1’ uno e dell’ altro genere e il piü bei fatto, che si possa
addurre a lode di Venezia. Aggiungasi che nei 200 legni
ci erano, secondo i computi d’ allora, da 40 a 50,000 uo-
mini (2).
Le altre belle irnprese marittime dei Veneziani, al
tempo delle crociate, furono giä minutamente descritte;
ne vogliamo, con facile opera, trascrivere ciö che e a
notizia di tutti. Ci basti ricordare, come in queste guer-
re religiöse e nelle altre, fatte per iscopi politici, i Ve- .
neziani, che avevano sempre di mira 1’ ampliamento dei
traffici, seppero adattare le proprie costruzioni navali a
lutte le esigenze dei tempi, e non furono dammeno degli
altri Stati, ne pei mezzi di trasporto, ne per l’efficacia
della difesa, ne per harte della guerra marittima. Ne mi-
nore cura essi ebbero nel dare un grande svolgimento
alla propria marina mercantile.
Ogni anno, narrano gli storici, partivano da 8 a 10
galee mercantili alla volta di Piomania (8) nel mar Ne
il) Dandolo.
(2) La grande flotta veneziana nella quinta crociata era, secondo Co-
niate, di 110 galee e da 60 a 70 grosse navi: secondo Dandolo, di 300
galee : e, a detta delle cronache raccolte da Rarausio, di 480 vascelli
(50 galee, 70 legni per vettovaglie, 240 per trasporto delle milizie
forestiere, e 120 arsili od uscieri per quello dei cavalli).
(3) Le prirae destinate al commercio colla Romania furono 15 ga
lee grosse, fabbricate per conto pubblico nel 1298 (Galliccioli).