— 29 —
la di nautiea (Capitolare, pag. 432) (1); ma tutto cadeva
a vuoto dinanzi aH’ostinazione dei cittadini nell’abban-
donare ogni attivitä ed ogni scienza.
Gli e cosi che il secolo XVII fu considerato come il
punto di massimo deperimento della costrazione navale
(1) L’istruzione nautiea fu sempre in fiore a Venezia. La neces-
sitä di una scuola all’ arsenale fu sentita dal senato fino dal 1680.
Ricordiamo, ad onore degli studi in Venezia, ehe nel 1708 il N. U.
Bonvicini trattava dei principi della costruzione navale, e Stefano di
Giovanni di Michiel, vieeproto nell’ arsenale, nel 1606 faeeva un trat-
tato di architeltura navale, sul quäle, al dire di Maffioletti, st ado-
per'o in qualche parte anche Newton.
Erano questi i tempi in cui si studiava dippiü sull’ arte navale
in Europa. Allora uscivano il Trattato della nave e quello della ma-
novra dei bastimenti di Bouguer. Erano noti gli studi di Bernouilli,
Eulero, ecc. Circa alle seuole nell’ arsenale vedi i doc. 1680, 31
dee. in pregadi ; 1696,17 novembre ; 25 luglio 1697; 30 luglio e
30 die. 1707; 5 giugno 1740; 6 aprile 1741; 2 dicembre 1752;
30 agosto 1753; 27 nov. 1760; 7 marzo 1761.
Intorno allo scopo che la scuola si propose quando la Repubblica
volle erigerla valgano le parole dell’ uomo il piü autorevole in pro-
posilo, cioe il professore al quäle fin dagli inizi venne affidato l’in-
segnamento. Questa scuola, istituita nel 1777, eominciava colla mate-
matica elementare, e saliva a quella superiore, per avviarsi all’insegna-
mento della costruzione navale, ed abbracciava anche la istruzione
nel disegno e nelle lingue. Venivano assegnati 6 anni di corso agli
studi, ed erano divisi in 3 bienni; nel primo si insegnavano aritmetica,
algebra, geometria piana e solida; nel secondo trigonometria, sezioni
coniche, meccanica e idrostatica ; e nel terzo si applicavano queste
scienze alle teorie della costruzione navale coli’ agraria boschiva. Vedi
il discorso 16 maggio 1799; Tip. Andreola. S’insegnavano anche
le lingue estere (francese e inglese). Gli analfabeti venivano diroz-
zati e si apprendeva loro anche a far di conto ; si impartiva pure uno
speciale insegnamento di religione. I garzoni arsenalotti, figli agli
operai, accedevano a codeste seuole, le quali si tenevano nello stesso
locale dell’arsenale e si facevano tutti i giorni. Ad allievi che ne