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a Venezia. E un valente erudito, in una pregiata me
moria sui navigli poliremi (1), benche rechi notizie di
legni di qualche importanza (il petacchio e la palan-
dra), i quali nello stesso secolo viaggiavano con ban-
diera veneziana, non puö fare a meno di dolersi della
decadenza dell’industria. E difatti allora le costruzioni
navali degli altri arsenali ecclissavano in ogni modo
le nostre deboli e difettose. Si conobbe cosi, egli ag-
giunge, il bisogno di una essenziale riforma, e si vide
che coloro, che avevano appresa harte da noi, Taveano
condotta ad uno sviluppo maggiore, ad un incremento
oltremodo superiore ed esteso.
uscirono fu affidato il governo dei boschi; altri ebbero svariati im-
pieghi, in cui diedero prova dell’ utilitä pratica dell’insegnamento rice-
vuto. La scuola durö fino alla caduta della Repubblica. Al tempo della
democrazia non era piü ! e il prof. Maflioletti disse allora queste
luemorabili parole : chi aborriva le scuole credeva venuto il mo-
mento per avvilirle; il inaestro era solo e senza appoggio. L’Au
stria, appena s’impadroni di Venezia, rimise in onore 1’istituzione,
del che, con sesquipedali parole, gliene tributö amplissime lodi il
professore suddetto. Ma per dar vera prova del vantaggio che si
ritraeva dal suo insegnamento basterebbe citare un alunno di lui,
il colonnello Giuseppe Paresi; del quäle tutti parlarono con somma
lode. In relazione alla scuola nell’ arsenale (1774) stava una pubblica
scuola di nautica sulla Riva degli Schiavoni, pella quäle si chiamö
un maestro da Londra (T. Edgecomb) ; ed ivi, in due anni, s’ inse-
gnavano quasi le stesse cose che nella scuola dell’ arsenale. Era essa
assai frequentata, perche nessuno otteneva patente di capitano ma-
rittimo, se non avesse frequentate quelle lezioni; ne dai porti veneti
poteva salpare bastiraento alcuno se fra 17 uoinini dell’ equipaggio
non contasse almeno un cadetto istruito in esse scuole. Per uso della
medesiraa fu tradotto il Dizionario di marina di Saverien, il Trat-
tato della nave del Bouguer, e furono stampate le tavole di Eulero
a pro degli alunni (V. il libro cit. L’ industria navale).
(1) Vedi Atli dell’Ateneo Veneto, vol. 2, pag. CGCV1I. Venezia 1838.