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agli utopisti ristauratori delle forze economiche della
povera Venezia.
In una busta (al r. Archivio dei Frari) (1), in mezzo
a scritti inconcludenti, a lettere minatorie, a stampati
sovversivi del popolo sovrano (sic), vi e una relazione
ai cittadini intorno alla importanza del veneto lanificio,
prosperoso a un ternpo e allora ridotto quasi al nien-
te (2). E sottoscritta da Zuanne (Giovanni) Battaglia q.
Francesco; e chiude col dire, che il popolo riavrä l’antico
splendore dalla mano di questa reggenza, amica degli
uomini e tutrice dei loro inleressi. Ghiede libertä pel-
l’industria, ed, esposte le proprie idee in argomento, sen-
tenzia addirittura che quelli della camera, i quali non
la accettassero, si annuncierebbero per affatto imbecilli
o disonesti ecc.
Singolare tolleranza di quella democrazia ! !
A descrivere questo periodo, oltre ai documenti ine-
diti, dai quali abbiamo attinte cosi singolari notizie, fa-
remo tesoro anche di al tri che non furono abbastanza
studiati, abbenche resi di pubblica ragione (3).
(1) Democrazia, municipalitä, comitato segreto, conferenza,
carte diverse e progetti economici (1797).
(2) Segue una tabella, in cui si dimostra il vantaggio flnanziario
ed agricolo che derivö dal lanificio, e si nota che, col porre mente a
quanto vi era di necessario, i Padovani pur non ebbero campo di
spingere la fabbrica dei loro panni, cosi detti refolati, a quel grado
che « stando cosi le cose come stanno » decideva della estinzione
di questo lanifizio. Abbiamo pubblicata questa tabella nel nostro libro
Storia e statistica delle Industrie venete, p. 43.
(3) Fra i documenti notevoli citianio i Dapporti della Munici
palitä e del Comitato di finanza e zecca cogli aggiunti ecc., gli