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Ciö accadde pello scioglimento delle corporazioni delle
arli. Questo fatto importante avvenne nel modo se-
guente: in nome della sovranita del popolo la Muni-
cipalitä provvisoria pubblicava un importan'tissimo av-
viso (1); invitava tutti i cittadini, che sulle corporazioni
e scioglimento delle arti avessero dei lumi opportuni
a presentarli in iscritto al comüato di commercio. E
non e senza nota che ricordiamo questo doeumento, to-
gliendolo dall’oblio; dacche il pensiero di chiamare, a
questo modo, tutta la cittadinanza ad esprirnere il pro
prio avviso in cosa di tanta levatura e indizio dei tempi
che allora si maturavano. In mezzo alle molte scipitag-
gini di cotcsti democratici rigeneratori della patria ciö
e segno di buoni intendimenti. Ma forse la paura di
sciogliere le corporazioni e di offendere i pregiudizi del
volgo avrä avuto parte in questa deliberazione, di chia-
mare il paese a cooperatore per tanta riforma !
Il 5 fruttidor (22 agosto), cioe un mese dopo, la de-
putazione all’ economia pubblica e alla Municipalitä
provvisoria scriveva : « Il lanifizio, la disciplina sopra i
lavori dei pani (panni), le tintorie, harte dei telaroli,
1’ universitä dei marzeri (merciai), i cappelleri, i man-
gpneri, i travasadori da olio, i bastasi di dogana di
mar, 1’ uffizio dei sensali ordinär! di Rialto e i libreri
da conti e carta bianca, che dipendevano dai provvedi-
tori di comun, e tutto ciö che fosse relativo al commer-
(1) Si cominciava col riferirsi al decreto 3 termidor (2t lnglio
1797), col qualq era destinata una conferenza dei comitati commer
cio, sussistenze, finanze e salute pubblica, sull’ argomento delle
arti, aggiunti i comitati di pubblica istruzione e di sanitä, per
quanto a tutti rispettivamenle s’ apparteneva.