Frari) e forniscono una idea del modo col quäle si fa-
cevano le statistiche alla fine del secolo XVIII (1).
§ 3.
Venezia nel i798 e nel i799.
La piü bella ed ingenua dipintura delle condizi'oni
industriali di questi tempi e fatta in lunghissimi rap-
porti inediti, che riassumiamo pella gründe importanza
che hanno in attinenza alle industrie di Venezia.
E la deputazione mercantile che nel 1798 muove la-
rnento sullo stato della navigazione, sul fatale deperi-
mento dei commerci (2). Vi e detto, che si arenavano il
commercio, le arti e le manifatture, e dovunque c’ era
lo squallore. Nell’anno seguente si fa una descrizio-
ne altrettanto melanconica sulla condizione delle indu
strie (3). II lanificio di Venezia, si florido dasmerciare an-
nualmente 20,000 pezze, si considera quasi annientato
nel 1799. I proprietari delle fabhriche, arricchiti di
molto, si unirono in corpo, e strinsero con tante e tali
discipline e legami la manifattura, da nonpoter variare
(1) Vedi la nostra Storia e statistica delle industrie venete, p. 55.
Chi volesse conoscere con maggiori particolari lo stato delle que-
stioni industriali a quei giorni non avrebbe che a eonsultare il
nuovo Giornale d’ Italia (anno VIII), dedicato alcittadino Zorzi Dona.
Esso contiene anche articoli sul canape, sulla maniera economica
di purgare le sete coli’ acqua bollente (Collomb), regole pella colti-
vazione del cotone (Berlingbieri), sulla coltura del lino, sulle concie
delle pelli, ecc. (p. 311-314).
(2) Rapporto 27 dicembre 1798.
(3) Rapporto 22 novembre 1799.