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note che, compulsando vecchi documenti, abbiamo tro-
vato; le quali riguardano il banco giro, istituzione cos'i
importante nei tempi addietro (pei commerci, e per le
industrie) e che ora dava gli ultimi guizzi di vita (1).
Non si ebbe forse mai in Venezia, nella storia del
credito e delle sue attenenze colle industrie, un momento
di cosi grave interesse, e perciö nel rintracciare, fra
gli esibiti della deputazione mercantile, un qualche ac-
cenno sulla decadenza del commercio nei primi anni
del secolo, mi fu cosa assai gradita occorrermi in un
rapporto all’ i. r. governo generale (in data 13 ago-
sto 1801), che riguarda appunto la caduta del bancogiro.
Nel volume nono (alla pag. 195 e seg.) si legge
il documento, del quäle trascriverü parecchi brani. Esso
reca le sottoscrizioni di Vanautgarden, Molena, Carnio,
Treves, Lazzari, lleinzelmann.
Si lamenta che il credito sia deteriorato, e abbia
avuto anche cosiffatta sensibile angustia, che accresce
la dejezione del commercio della piazza.
Le vitali operazioni bancarie (si esclama) ci sono
tolte: cessa il commercio di cambi, il quäle era sempre
fra i precipui di Venezia, e con esso altri e grandi traf-
fici che ne dipendevano. I negozianti esteri aspettano
febbrilmente di conoscere la riabilitazione del pri-
miero credito, ed intanto il denaro minaccia di allon-
tanarsi dalla piazza, e Venezia e per toccare 1’ ultimo
punto del suo decadimento! 11 bene che vi recava il
bancogiro e ricordato con onore, ma si nota che il cre-
(1) Suite origini e sulle vicende delle Banche e del Bancogiro in
Venezia, cfr. i dottissimi studi e le profonde considerazioni e gl’ im-
portanti documenti editi dai prof. Elia Lattes e prof. F. Ferrara. Essi
perö non risguardano 1’ epoca di cui ci occupiamo.