— 55 —
dito dimüuuto arrecö il maggior nocumento, come ne
facevano fede V aggio passivo che per esso correva
gradatamente, di recente salito (non ostante le varie
provvidenze per impedirlo) al 12 e piü per %• Ch’ a
dipendentemente dallo scoperto intacco Y aggio passivo
di banca contro effettivo contante era poi asceso perfino
al 20, ed ormai era quasi interamente perduto 1’ uso
della partita di bancogiro, venendo generalmente ricu-
sato non solo un pagamento di mercanzie, ma le stesse
cambiali per piacere estere.
Queste parole sono eloquenti nella forma rüde che
le veste e che non volemmo omettere. L indole del nosti o
lavoro non ci permette maggiori particolari; ma i pochi
che abbiamo riferiti varranno a dar contezza della con-
dizione del bancogiro a questi tempi, come pure gli altri
che penosamente raccogliemmo danno ritratto delle in-
dustrie e del commercio di questi tempi fortunosi.
§ 5.
La Venezia durante il regno italico.
Si e con vera compiacenza di animo che addu-
ciamo ora il lettore in piü spirabil aere : e favellando
del regno italico, in luogo delle continue geremiadi,
sciogliamo un inno alla rigenerazione del paese.
Per giudicare con imparzialitä la condizione della
Venezia durante il regno italico (1) e mestieri di tenere
(t) Manca una storia del regno italico, e le ricerehe, che per nie
si dovettero limitare alle industrie, riuscirono assai ardue e difflcili.
I materiali pero sarebbero abbondanti, e giä al rimpiauto Valentine