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Tutto ciö era chiesto dalla deputazione in comune:
vari dipartimenti poi chiedevano speciali provvidenze,
ed erano il prosciugamento delle valli veronesi, il ca-
nale di navigazione che comunicasse dall’Adige col
canale di Este, 1’ estrazione d’ acqua dall’ Adige per
irrigazioni, la rettificazione del Brenta, i ripari al Bac-
chiglione, 1’ attivazione del canale Bisato, la strada da
Schio a Yalsarsa, la strada da Serravalle a Belluno, a
Cadore. Intorno agli istituü di pubblica beneficenza, alle
pensioni a patrizi poveri ecc., al monte di pietä, si pre-
sentavano varie proposte: cosi pure sul debito pub-
blico.
Pel maggiore incremento del commercio si doman-
dava, che si facilitassero le comunicazioni stradali e flu-
viali, e segnalamente che, per far rifiorire il portofranco
di Venezia, si attivasse la strada che da Ferrara e Ro-
vigo va a Padova e a Fusina; si chiedeva che si dimi-
nuissero i diritti di transito e il pilotaggio d’ Istria, ecc.
ecc. Altre istanze venivano presentate anche pei beni
coraunali e pei confini. I deputati veneti, « paghi che
» alle loro domande fosse fatta buona accoglienza, tor-
» narono esultanti ai loro dipartimenti. » Certe pro
messe pero rimasero inadempiute: e alcuni decreti non
si attuarono per la guerra contro la Prussia.
Che se in conclusione, noi oltennemmo benefici
veri, li dovemmo alle pratiche fatte, a nostro vantaggio,
da quel valentuomo che fu 1’ Aldini. L’ opera di lui non
sarä mai lodata a sufficienza da chi consideri le tristi
condizioni del tempo, e 1’ altezza di animo dell’ uomo,
che esercitava cosi benefica inlluenza sul vicere e sopra
1’ animo di Napoleone. Egli scriveva a Collin, direttore
generale delle dogane, rendendolo edotto dello stato