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lire nell’ arsenale e vi manteneva parecchie migliaia di
operai: pei cantieri di Venezia si destinavano 18,000,000
di lire 1’ anno. In pochi giorni l’Aldini apprestö il de-
creto sui provvedimenti per Venezia, che fu approvato
e sottoscritto il 7 dicembre. Di qnesto decreto noi rife-
riamo soltanto quelle parti, che piii direttarneiite si at-
tengonö' al nostro assunto.
Furono rimessi in uso i diritti di ancoraggio, di ton-
nellaggio, delle tasse e delle patenti di mare, assegnan-
done i proventi alle spese di sanitä; si dedicö una som-
ma annua non minore di 100,000 lire ai lavori ordinari
a riparare il porto, scavare e ripulire i canali, mantenere
e cornpiere le scogliere, e i muri litorali di Pelestrina
e di Chioggia; ed altra somma annuale di lire 000,000
almeno si dedicö a lavori straordinari che si -volevano
terminati. Si pensava ad abbassare il fondo delF arsenale
per agevolarne l’uscita; a costruire un canale (profondo
25 piedi di Francia) fra 1’ arsenale e il passo di Mala-
mocco: e a rendere questo passo (con una escavazione
interna e con altre opere di arte) capace della stazione,
dell’ ingresso, e delF uscita di vascelli da 74 cannoni.
Il decreto lasciava alla cittä 1’ isola di S. Giorgio
pel portofranco (1) : stabiliva il modo per soddisfare i
crediti liquidati verso la zecca e il bancogiro: prefiggeva
i dazi d’ introduzione sullo zucchero, sul sapone, sui
vetri lavorati ad uso di Boemia: approvava il piano di
Artico per regolare le acque di Brenta e Bacchiglione.
Fu poi ordinata la liquidazione e il pagamento dei
crediti fruttiferi delle mani-morte verso la repubblica
di Venezia, quando fossero stati estranei alla zecca e
(1) Vedi anche decreto 25 aprilo 1806.